XXXII »raggiunto da quello dell’ albero, fu interrogato con giuramento » di fede , qual lègreto gli aveife comunicato 1’ Orfo : Egli mi di-» ceva , rifpofe , ch’io mai più non facefli mercato della pelle dell1 » Orfo, infino a tanto che la beiìia non folle morta . » Cosi’ accadde a BarbarofTa . Gli lì ribellarono tutte le Città di »Lombardia, e fecero la llrepitofa lega offenfiva , e difeniìva, che »accennammo, alle quali s’unì anche Milano 1' anno 1167., rinascendo a poco a poco fulle lue ruine. In tale occaùone i Mila-» nefi co’Cremoneii, e Piacentini fondarono a onor del Papa la »nuova Città d’ Aleflandria, detta della Paglia, dalla copertura » frettolofa delle Cale , e refa indi a poco tributaria alla S. Sede.. » Nel predetto anno Federigo alfediava Ancona per cacciarne i » Greci, non già in adempimento del fuo dovere colla Santa Se-»de, ma per aumentare le ufurpazioni. Allo fteffò fine calava in » Puglia, intermeflb quell’ aiTedio: quando prima di partare il Tron^ » to accorfe in ajuto di Pafquale Antipapa, che era a Viterbo in » gran pericolo per gli ajuti ^enuti dalla Sicilia a Papa Alefiandro. » Gli riufcì di cacciar di Roma il Pontefice , rtabilirvi 1’ Antipapa, »e farlo riconofcere a’Romani, muniti in premio di efenzioni è » privilegi . Così coll’ idea di erter padrone del Mondo , ufurpava »il tutto , e di tutto invertiva. Narra in tal propofito il Sig. Mu-» rato ri all' anno 1164., che Federigo, benché averte invertito deL* »la Sardegna Guelfo VI. fuo Zio, ne inverti anche uno de’quat-» tro Regoli, o fian Giudici di quell’ Ifola, chiamato Barafone, » creandolo Re da Scena , e nello fteffo anno ne invertì anche i » Pifani. Nel fopradetto anno però, ponendo la cofa in ferio , co-»> sì ragiona : - Intanto venne Dio a vifitare i peccati, e 1’ alterigia » dell’Imperador Federigo, Principe, che nulla meno meditava, » che di mettere in catene l’Italia tutta, e per politica andava fo-» mentando il deplorabile fcisma della Chiefa di Dio-. Tal vifita »»fu la peftilenza repentina, che gli dirtruffe Tefercito, e 1'obbligò » a sloggiar difonorato da Roma. Giunto in Lombardia trovò tut-♦»to in rivolta: onde egli,-al cui cenno tremavan dianzi tutte le m Città Italiane, e che già per decifione de’ vaniflìmi Dottori di »> que’ tempi era rtato dichiarato padron del Mondo, fi vide in fi-» ne ridotto a fuggirfene vergognofamente d’Italia fotto un abito »> di vii tamiglio contra Imptratonam digwtatem, come dice Gotti-» fredo Monaco: tardi conofcendo , che più colla clemenza, e col> » la manfuetudine, che colla crudeltà, ed alterigia fi fuol far gua-f> dagno , e che per voler troppo, bene ipeffo tutto fi perde - . A que-