Anno MLXXXVLII. cupati dai Mufulmani , e concedette il dominio d’ efla Città al Figliuolo Giordano. Se crediamo arteilo di Lupo Prorofpata , cominciò, ficcoms ho già detto, in queit’Anno la guerra fra il Duca di Puglia Rugg/en, e Boamondo fuo Fratello maggiore. A me fembra più verilimile, che Tele deffe principio molto prima. Certo è per atteilato del Malaterra, che Boamondo s’era infignorito della Città d’ Oria, e fatta gran maffa di gente infettava tutte le contrade di Taranto e d’ Otranto . Romoàldo Salernitano fcrive, ch’egli in queil’Anno all’improvvifo comparve a Farnito nel territorio di Benevento , ed attaccò battaglia coir Armata delDuca iùo Fratello; e fu mirabil Co fa, che quantunque reftaffero'prigionieri molti foldati d’eifo Boamondo, pure a riferva d’un folo , niuno morì in quella zuffa. Ora il Conte di Sicilia Ruggieri s’ interpofe fra i Nipoti, e trattò di pace . Seguì in fatti un accordo fra loro , per cui il Duca cedette a Boa-mondo la fuddetta Città d’Oria , con Otranto, Gallipoli, Taranto, ed altre Terre. Ma di quella difcordia feppe profittare anche il Conte Ruggieri loro Zio, perchè in premio d’aver prefa la difefa del Duca Ruggieri ottenne da lui l’intera fignoria della Calabria. Roberto Guifcardo non gli ^vea ceduto le nòn la metà del dominio nelle Terre di quella Provincia. In qual Anno poi precifamente fi ilabiliiTe una tal concordia fra i due Fratelli, non polliamo accertatamente faperlò. Mancò di vita in quell’ Anno (a ) X Imperadnce Berta , e trafportato fu il fuo (a> Bethold. cadavero alla Città di Spira. E i SalToni- abbracciarono il par.'Confiantienf. rito dell’Imperadore Arrigo: il che fu cagione , che il Re Er- ^ j^nalì-0' marino fi ritiraife in Lorena. Poco nondimeno quelli fopravif-,/?•* Saxa, fe , perchè eflendo alPaffedio di un Cartello, colpito la un faifo nella teda, lafciò quivi la vita. Altri mettono la di lui morte ^ nell’Anno 1086, o pure nel 1087. ma più fede meritano gli allegati Scrittori. Riufcì ancora a Guelfo Duca Ai Baviera di prendere in quell’ Anno nella feconda Fella di Pafqua la Città d’ Auguila , e di farvi prigione Sìgejredo Vefcovo Scismatico. Poco poi llettero i Saffoni a perfuafione di Egberw Marchese a ribellar- li di nuovo ad Arrigo; anzi lui itefl’o aifediarono, e fe volle liberarli, fu coilretto a promettere molto , ma fenza ch’egli fi credette poi tenuto ad oilervar la parola. Io non so bene, fe nell’ Anno feguente , come ha l’Annaliila Sailòne, o pure fui fine del corrente, dal cui Natale Bertoldo incomincia il fuo An-no > feguiile la rotta data in Saffonia dal. Marchefe Egberto ai T . 4 fud -