5^4 Annali d’ Italia; veva egli dalla fua di certo (blamente i Marchefi, Conti, ed altri Nobili Vattalli , perchè quelli abbifognavano del di lui braccio e patrocinio per non ettere divorati dalle Città. Mife pertanto in tutte le Rocche e Fortezze prefidj e Governatori Tedefchi, de’ quali unicamente fi lìdava , fenza valerfi più d’ Italiani. (a) Annales Accadde in queil’Anno , ( a ) che Barafone Giudice di Tur-Rirhaiu. ri , o Ila di Logodoro in Sardegna, e Pietro Giudice di Cagliari , Cafa'l uniti co’Pifani, per vendicarti di varie ingiurie ricevute da Bara gli fecero guerra eoa i di prigioni. Allora Jtalic- quefto Giudice d’ Arborea fi raccomandò a i Genovefi , perchè rena"ùjior. l’aiutaffero ad impetrar dall’ Imperadore Federigo il titolo di Re Laudin. r.6. di tutta la Sardegna . E non già del folo fuo Giudicato ; perciocché re\ JtallC;. ficcarne ho io altrove dimoftrato ( la Sardegna era divifa in (o) Antiquit. . . \ P r hai. Djffìrt. quattro Giudicati, e que Giudici ben cento anni prima li truova-5-&32- no intitolati Re, perchè niun fuperiore riconofcevano. Promife coitili di gran cofe a i Genovefi , da’ quali perciò fu condotto a Pavia, e prefentato a Federigo. Condifcefe ben volentieri l’Im-peradore alla dimanda , non tanto per acquietar diritto fopra la Sardegna , quanto per goderli quattro mila Marche d’ argento , che gli furono efibite per quella grazia. Gli Annali di Pila dicono, che l’offerta fu di trenta mila lire di foldi Imperiali. Forfè le quattro mila marche davano quefta fomma. Ma fi oppofero forte gli Ambafciatori Pifani alle iitanze del Giudice, e alla rifoluzion deli* Imperadore , pretendendo , che la Sardegna folle di lor giuriidizione. Altrettanto ancora pretendevano i Genovefi . Federigo , che non volle perdere 1’ oro prometto , fenza curarfi delle lor brighe , nel dì 3. d* Agoito, nella Chiefa di San Siro di Pavia , folennemente coronò , e dichiarò Re della Sardegna etto Barafone . 11 bello fu, che quando Federigo fi credea di mettere le mani fopra il danaro accordato, fi trovò che il Re novello non aveva un foldo , e lavorava folo di promette . Era Federigo in procinto di condurlo ie-co prigione in Germania , finché avette foddisfatto ; ma coftui tanto fi adoperò co i Genovefi , che fecero figurtà per lui, ed etti effettivamente dopo alquanti giorni sborfarono la fomma , con prenderla ad ul'ura da var j Cittadini. Non trovandoli poi maniera, ch’egli foddisfacette a i Genovefi , fu detenuto prigione in Genova ; e i Pifani con gli altri Giudici della Sardegna metterò di nuovo guerra ad Arborea, e diitruttero quali tutto il. paeie , di modo che la vani- nucnf i i fone Giudice d Arborea, oggidì Oriftagno , Jora. i. «t. bruciargli il paefe , e menar via gran copi