Anno MCXLIV. 477 Anno di Cristo mcxliv. Indizione vii. di Lucio li. Papa i. di Corrado HI. Re di German. e d’Italia 7. TErmino’ in quell:’ Anno il Tuo breve Pontificato Papa Celerino 11. non effendo egli giunto a governar la Chiefa di Dio a cinque Mefi e mezzo. Nel dì 9. di Marzo diede egli fine a’Tuoi giorni. Venne pofcia eletto Pontefice nel dì 12. dello flef-fo Mele Gherardo de’ Caccianemici , Bolognefe di Patria, già Canonico Regolare, e poi Cardinale di Santa Croce (a). Da Papa (a) Cardìn, Innocenzo II. per la Tua abilità era flato coflituito Cancelliere dyltAi^'2 della Santa Romana Chiefa. Prefe il nome di Lucio IL Scrive Romoaldo Salernitano (¿), che il Re Ruggieri fece gran fefla per (b) Romuai-1’ efaltazione di queflo Papa , per effer egli fuo Compadre , e mol- fJS SaUrn' to amico, fperando perciò di averlo in tutto favorevole. Nè tar-in ront ' dò egli a fpedire i fuoi Ambafciatori a preilargli ubbidienza, e a pregarlo di voler venire fino a i confini, cioè a Ceperano per un comune abboccamento. Andò il Papa, e il Re venuto per mare a Gaeta, fi portò pofcia ad incontrarlo a Ceperano. Gran dibattimento feguì fra loro intorno la pace, ed inclinava il Papa alla concordia -, ma ripugnando i Cardinali, fi fciolfe il congreffo fen» za conclufione alcuna. Ruggieri bollendo per la collera, fe ne tornò in Sicilia ; ma pria di muoverfi ordinò a Ruggieri Duca di Puglia fuo Figliuolo di farne ril’entimento . Fu ubbidito . Entrò quelli con un copiofo efercito nella Campania Romana, o iìa in Terra di Lavoro, e diede il facco a tutte quelle contrade fino a Ferento ,• ma forfè farà ivi ferino Ferentino; dopo di che fe ne tornò in Puglia . Così toccò , come d’ordinario fuccede, a gl’infelici Popoli il far penitenza de’falli altrui. Abbiamo dall’Anonimo Cafinenfe , che il Re Ruggieri venne a Monte Cafino, e quivi fi abboccò col Papa, e chele ne partì in difeordia, con pofcia prendere parte della Campania con Terracina . Attediò anche Veroli. Demde quodarn patto fatto, quod ceperat, reddidit . Sembra dunque, che feguiffe dipoi fra loro qualche aggiuilamento. Morì in quell’Anno Anfufo, 0 fia AIfonfo Principe di Capoa e Napoli, Figliuolo fecondogenito di Ruggieri Re di Sicilia. A lui fu fultuui-to in que’ Principati Guglielmo, terzogenito del Re medefimo. In quelli giorni fempre più avanzandoci l’ardire de’Romani, oltre all’erezion del Senato, fu anche eletto Capo d’eiTo Senato, o fia Va-