Anno MCXXXVII. impadronì; ma con lafciare affatto la briglia alla crudeltà. Fu dato il facco. a quella nobil Città, e ne furono aiportate im-mer.fe Spoglie e ricchezze, perchè fi flefe l'infolenza militare anche alle Chiefe, e fin le Monache reilarono involte in quella orribil calamità. Di molti Saraceni Siciliani avea feco Ruggieri , che accrebbero i’efecrabile sfogo dell’avarizia e della libidine fenza rifpetto alcuno alla Religione. Roberto Principe di Capua fi ricoverò altrove, e tutta la Terra di Lavoro venne in poter di Ruggieri. Intanto Sergio Duca di Napoli , al veder tanta mutaziou ne gli affari, non tardò ad implorar perdono e pace da Ruggieri, che l’obbligò a militar feco in quella campagna. Dopo la prefa di Avellino arrivò il Re fotto Benevento, dove quel Popolo rinunziando ad ogni difefa, fi fottopofe toflo a lui, e all’Antipapa Anacleto verfo la metà di Ottobre. Monte Sarchio dipoi, Monte Corvino, ed altre Terre parimente gli fi diedero. Ma non fi atterrì per queflo rovefcio il nuovo Duca di Puglia Rainolfo, rifoluto di morir più tolto valorofamente , che di cedere con vergogna al Re nimico . Aveva egli un corpo di Tedefchi lafciatigli dall’Imperador Lottario , e raunati i Popoli di Bari, Troia, Trani, e Melfi eompofe una groifa Armata, con cui ufcito in campagna andò a metterfi a fronte di quella di Ruggieri . Erano vicini a venire alle mani, quando il mira-bil Abbite di Chiaravalle San Bernardo, di confenfo o per ordine di Papa Innocenzo, arrivò al padiglion di Ruggieri per trattar di pace. Non mancò certo al fanto Abbate facondia e zelo in tal congiuntura; tuttavia tali dovettero effere le condizioni d’accomodamento da lui propofte , che non piacquero al Re, e maiTunamente per fentirfi egli fuperiore di forze a Rainolfo. Rottofi dunque il trattato di pace, e partitoli il fanto Abbate fecundo die flante Menjìs Oclobris, che dovrebbe eifere fecondo i conti di Camillo Pellegrino il dì 30. di Ottobre, fi venne ad un fatto d’armi appreifo Ragnano. Per atteflato di Romoaldo Salernitano la prima Schiera de’feritori, comandata da Ruggieri ,Duca di Puglia , primogenito del Re, sì fieramente urtò nel battaglione oppoito, che il mife in rotta , e 1* infeguì fino a Smonto. Ma il Duca Rainolfo, coll’ altre fuefchie-*e così animofamente affali il groifo dell’ Armata nemica , dove era in pedona'lo lteifo Re Ruggieri , che lo fconfifle , e riparto piena vittoria . Reflarono lui campo circa tre mila perfo-, fra le quali Sergio Duca di Napoli ; moltiffimi furono i pri-