544 Annali d’ Italia; parte e dell’altra nel precedente Anno inviate Lettere circolari, (a) Radev. riferite da Radevico (a), per awifare i Fedeli delle ragioni, ¿cGcfl.Fnd. cjie jorQ ardevano. Quei dell’Antipapa dicevano d’effere nove Cardinali di quel partito , e quattordici que’ d’ Aleffandro . Quefti all’incontro aderivano , che due foli eleffero Ottaviano . Quel che è più tirano , proiettavano quei di Aleffandro, che l’elezione di lui s’era fatta col confenfo del Clero e Popolo Romano ; e pure quei di Ottaviano foitenevano anch’effi, ch’egli era itato alzato alla Cattedra, decitone univerfi Cleri, affenfu edam todus fere Senatus , & omnium Capitaneorum, Baronvm , Nobiìium , tam infra Ur-bem , quam extra Urbem habitantium . Perchè Ottaviano avea guadagnato gente a forza di danaro, doveano i fuoi parlar così. Ora Federigo inoltrandoti zelante dell’ union della Chiefa , pubblicò Lettere circolari con efprimere di aver intimato un gran Parlamento e Concilio da tenerti in Pavia per l’Ottava dell’Epifania dell’Anno prefente , a cui invitava tutti i Vefcovi ed Abbati d’Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, ed Ungheria, per decidere fecondo il loro parere l’inforta controversa del Romano Pontificato. Ne fcriiìe anche a Papa Aleffandro , chiamandolo Solamente Rolando Cancelliere , e comandandogli da parte di Dio e della Chiefa Cattolica di venire a quel Parlamento, per udir la fentenza , che profferirebbono gli Ecclefiatlici. Giufto motivo ebbe il Ponteiì- (b) Card, de ce Aleffandro di non accettar queito invito (b), fattogli da Aidg.wVu. chi parlava non come Avvocato e difenfor della Chiefa, ma come Giudice fuperiore e Padrone, e quali peggio di Teode- Rer. Italie, rico Re de’ Goti -, e maffimamente trattandofi di Luogo fofpet-to , e fapendo , che già Federigo era dichiarato in favor dell’ Antipapa. Però a i Vefcovi di Praga e di Verda, che aveano portata ad Anagni la Lettera di Federigo, fu data rifpotta , ef-iere contro i Canoni, che l’Imperadore fenza confenlo del Papa convocaffe un Concilio -, nè convenire alla dignità del Romano Pontefice l’andare alla Corte dell’Imperadore, e Tafpettar da effo lui la fentenza. Non così fece l’Antipapa Ottaviano. Furono a trovarlo i due Vefcovi, l’adorarono, cioè l’inchinarono qual vero Papa, ed egli ben volentieri fen venne a Pavia. Seco portò l’atteftato de’Canonici di S. Pietro, di varj Abbati, e del Clero di molte Parrocchie di Roma, tutti a sè favorevoli. Que-