-:C-> 202 al bucintoro, olire al Vianoli, che lo annunzia anco a1 tempi del doge Pietro Tradonico, tra Tanno 836 e F864, evvi una legge del 1293, ai 12 maggio, che tal nome ricorda, parlando per altro d’ una allor nota barca trionfale destinata per la sola persona del doge. Intorno alle mire politiche contemplate in emanare un decreto delFanno i3n, quel- lo appunto che, dopo la serrata del maggior consiglio, ha dato carattere marcato, solenne, clamoroso alla visita denominata le sponsalizie del mare, cui Tintiero corpo sovrano interveniva, recandovisi col più imponente aspetto di maestà, di decoro, abbiamo ancora toccato nella Storia dell1arsenale. Ora soggiungeremo, che l’anzidetto decreto del i3ii avea per pretesto di sostituire un nuovo legno al più antico, il quale allora forse non era più servibile, ma che in sostanza voleasi un naviglio unico per forma singolare, per ricchezza, e sorprendente per isfarzo d’intagli e di decorazioni, quale il vedemmo noi stessi negli ultimi giorni della repubblica. Intorno alla etimologia del nome, varie sono le opinioni degli scrittori. Sansovino riferisce, che questa voce ha origine dalle espressioni della legge del 1293, che ordina di fabbricarlo, dicendosi in essa : Quodfabricet.ur navilium ducentorum hominum, e così il ducentorum si cambiò, con istrano idiotismo, neiritaliano suono bucintoro. Via-noli vuole fosse così denominato dalle trombe, dalle buccine, ed altri strumenti che dentro altra volta facevansi risuonare. Potrebbe essere che più si avvicinasse alla verità l’erudito Gallicciolli, il quale sta col parere del nostro Cristoforo Canale, cioè che tal nome derivi dalla nave Centaurus menzionata in Virgilio, con aggiunta della particella bu} che in greca composizione di discorso significa grande, quasi dir si volesse magna centaurus, ciocché in progresso vestissi colla parola italiana bucintoro. Da’monumenli autentici si rileva che, nel 1311, il bucintoro non si conduceva a remi ma a rimurchio, cioè trascinato da minori barche a remi, anzi pare che quest’ uso sussistesse anco prima dell’ anno MD, vedendosi nella celebre pianta elevata di Venezia, erroneamente attribuita ad Alberto Durerò, che il bucintoro è disegnato, nella darsena d’arsenal vecchio, senza aspetto alcuno di pallamento. Cesare Vecellio, nella sua Raccolta di abiti antichi e moderni, edizione del 1598, dà una veduta della piazzetta con bucintoro munito di remi. La delineazione più antica del bucintoro, per quanto siaci a cognizione, 1’ abbiamo nell’anzidetta mappa MD. Si trova menzione d’un buciotoro, nel i52o, anche nell’opera di Giacomo Franco : Habiti d' huomini et donne venetiane, pubblicata nel 1610, con disegno, riprodotto recentemente dal eh. nostro F. Zanotto, a corredo del di lui articolo d’illustrazione, inserito a p. 399 e segg., voi. I, dell"‘Emporeo A rtistico-Letterario, ec., edito dall’Antonelli ; e nell’Atlante del Coronelli v’ è altro disegno prospettico del bucintoro, che certamente è quello fabbricato nell’anno i6o5, di cui fa ricordo lo Zucchini, nel libretto che ha per titolo : La nuova reggia sulV acque nel bucintoro ; Venezia, 1729. L’ultimo, quello appunto che noi, abbiamo veduto, venne accantierato in arsenale il 23 novembre 1722, dall’ architetto navale Michele Stefano Conti. Lanciato all’acqua li 12 gennajo 1728, uscì dal ricinto il giorno 12 maggio dell’ anno stesso, ed ha servito alla funzione del mare col solo apparecchio rosso, avendo mancato il tempo necessario a coprirlo d’ oro ; lavoro che immediatamente venne condotto da Giovanni Adami sugl’intagli di Antonio Corradini. Quest’ultima regina flottante, nel contaminato anno 1797, per isciocco e fanatico spirito di distruzione, venne manomessa con sacrilega ed avara licenza; le parti dorate, poste a mucchio nella piazza dell’isola di San Giorgio Maggiore, la mattina del 9 gennajo 1798 si videro ardere con ¡stupore e commossione de’ cittadini ; furono raccolte