Anno M C X X V I I I. 41I cì vìrtutem, ne aliquo modo aliquid ei jìniflrum con tingerei -, & fic per quadraginta dies Apoftohcus illc ardenti Sole mtnfis Ju-iìi jatigatus Comitem illum obfedit. Tanta inazione, e 1’offer- ii cominciato a fcarfeggiar di viveri e di paghe nel campo Pontificio , cagion fu , che difettavano a furia i foldati ; e lo itef-fo Principe di Capoa , ficcome perfona di delicata complefiìone, non potendo reggere alla sferra dei caldo eitivo, e a gli altri difa gi, fpiantò il fuo padiglione per andarfene. Falcone, l’Autor della Vita di queito Papa (a), éd altri Scrittori, incolpano (a) Cardini d’infedeltà que’ Baroni, quaiichè cercaffero fenza ragione mo yajdonor'a: tivi di ritirarti. Comunque iìa , il faggio Papa, veggendofi ef-poito a pericolo di difonore e di perdite gravi, fegretamente mandò Cencio Frangipane ad offerire al Conte Ruggieri l’Inve-ilitura del Ducato , promettendo di dargliela in Benevento. Altro che queito non cercava Ruggieri, e però furono d’accordo. Andoffene il Papa a Benevento; gli tenne dietro Ruggieri con un buon corpo di fua gente , e andò a poftariì nel Monte di San Felice fuori di Benevento. Pretendeva il Pontefice, che Ruggieri entrafle nella Città a ricever quivi l’Invertiiura ; ma Ruggieri Principe cauto ed accorto perfiftè fempre in dire, che fuori e non entro di Benevento avrebbe ricevuto le grazie Pontificie. Convenne pertanto, che il Papa ufciffe , e fatto P abboccamento al Ponte Maggiore predo il Fiume, nell’Ottava dell’Aflunzion della Vergine, quivi Papa Onorio II. inveiti il Conte Ruggieri del Ducato di Puglia e Calabria nella iteiTa forma, che s’era praticata con Roberto Guifcardo, e col fuo Figliuolo o Nipote . Si lagnarono forte del Papa per queito fegreto accordo , fatto fenza lor participazione, e fenza parola in lor difefa i Baroni, e le Città, che tenevano la parte d'erto Pontefice, perchè reitavano alla difcrezioue del nuovo Duca Ruggieri. Ma ebbero un bel gridare. Dopo avere il Papa in queita maniera arti-curato il fuo diritto , fe ne tornò da lì a non so quanti giorni a Roma. Non v’era ancor giunto, quando una parte de’Beneventani crudelmente uccife Guglielmo Governator Pontificio di quella Città. Adirato il Papa proruppe in molte minaccie, e fpedì il Cardinale Gherardo a quel governo, che trovò avere i Beneventani formata una fpezie di Comunità, fenza però (f> Otto dipartirli dall’ ubbidienza del Romano Pontefice. Intanto il Du-ca R uggieri fi portò all’alTedio della Città di Troja (¿) -, ma m.7.c.iy. 2 omo VI, D d 3 ritro-