Anno M L X X X I 1 I. perciocché fece prigioni i Legati de’Principi Tedefchi fuoi nemici ; trattenne in oltre Ottone Vefcovo d’Oftia, Legato della Tanta Sede, e molt’altri ; impedì ancora, che Ugo Arcivefcovo di Lione , Anfelmo Vefcovo di Lucca , e Rinaldo Vefcovo di Como non potettero intervenire al Concilio Tuddetto. Fu nondimeno celebrato efl’o Concilio (a) nel dì 20. di Novembre , e da tanti fu pre- (a.) Laibt gato il Pontefice Gregorio, che ii attenne dallo (comunicar di nuovo Arrigo; ma con tal Torza parlò della Fede e Morale Cri-ftiana, e della cottanza neceflaria nella perfecuzione preTente, che cavò le lagrime da gli occhi di tutti. Scomunicò Tolamertte chi aveva impedito quei, che venivano a Roma. (¿) Molte iftamze (b) Cardia fecero i Romani, acciocché egli accoglieffe Arrigo Tenza eiìgere Hello Santo Angelo . Nè l’uno nè l’altro piacque ad Arrigo ; e però i Romani proiettarono d’effere affoluti dalla lor promeffa , e dal giuramento a lui fatto , e fi unirono di nuovo a Toftener Papa Gregorio. In quelli infelici tempi iettarono pochiffimi Veleo-vi uniti al partito d’effó Pontefice, e quelli ancora per la maggior parte cacciati dalle lor Chiefe. Il rifugio di tutti era allora la Comeffa Matilda . Arrigo tornato dipoi /otto Roma , celebrò il Tanto Natale apud Sai:cium Pctrum, come ha l' UrTpergen-Te (c). (c) Urfper- Abbiamo da Pietro Diacono (d), che etto Arrigo dopo aver Chf preiò e diilrutto il Portico di San Pietro , icriffe a Defiderìo in- vìaconThr,. tigne Abbate di Monte Calino, perchè veniffe a trovarlo. Non Cafiaen/.l.^ iapendo l’Abbate, che titolo dargli, non gli rilpofe . Un’ altracap' 3°" Lettera più forte e minaccioTa gli Tcriffe Arrigo, comandandogli di preTentariì a lui in Farfa. RifpoTe allora D^fiderio affai cautamente, con addurre per Tua fcui’a i pericoli del viaggio per Tomo VI. S 3 ca-