Anno MLII. Uno ancora de i motivi, per gli quali s’indufle a tornare queft’ Armo in Germania il fanto Pontefice, fu fecondo 1’Oftienfe (a), (a) Leo per impetrar de gli aiuti dall’Imperadore contra de’ Normanni di Puglia, le avanie e crudeltà de’quali egli non potea più fofferire. t. 2.C.84. Un Diploma, che fi legge pubblicato nelle mie Antichità Italiane (¿), ci fa vedere nel Giugno di quell’Anno in Zurigo l’Impe-0>) ,Antl^ radore Arrigo, che concede al Clero di Volterra fra gli altri Fri-feartL.°'39. vilegj quello di poter decidere le liti col Duello. Era allora fcrop-'/wg. 641. po in ufo quefta barbarica e deteftabil’ ufanza , accrelciuta dipoi nell’andare innanzi da i cacciatori di puntigli. Per isradicarla molto s’è fatto; ma al Mondo non mancheranno mai de i Pazzi. Ho io pubblicato un Contratto feguito in queft’ Anno fra Bonifacio Duca e Marchefe di Tofcana* Signore di Mantova, Ferrara, ed altre Città, e Otta Badefla di Santa Giulia di Brefcia. Fu fcritta quella Carta (c) Anno ab Incarnanone Domini nojìrì Je-fu C tiri (li Millejimo Quinquagejimo Secundo, Enricus grana. Dei hnperator Auguflus, Anno Imperli ejus $exto, Quarto Kal. Aprilis, lndiclione Quinta. Ma poche fettimane dipoi fopraviife Bonifazio . Mentre egli da Mantova paffava a Cremona , per mezzo di un’ombrofo bofco, fu ferito con una faetta, o fia con un dardo attoiìicato , e di quel colpo morì, tìis diebus Marchio Bonìfacius ( fon parole d'Arnolfo Milanefe (