Ili Annali d’ Italia. vo nel di lui letto, ingannò le guardie; e in quello mentre Eri-berto traveflito e falito fopra un cavallo, che gli fu condotto, (a) Chronog*fproilò forte, finché fu in ficuro. Il Cronografo Saffone (a) attri-SEuardum kuifce ^ colpo ad un Monaco, che folo era flato lafciato a’fervi- gj d’effo Arcivefcovo. Ma par bene, che più fede in quello fi polla preilare a Landolfo Seniore, Storico Milanefe di quello Secolo. (b) Landuif. Secondo lui (¿), Eriberto, che ben conosceva la ghiottoneria fcnior. Hid. de’Tedefchi, e quanta parzialità aveffero pel vino, fpedì con buone iftruzioni un fuo fedele alia Badellà di S. Siilo di Piacenza, per concertar la maniera di rimetterli in libertà. Inviò effa all’Arcivefcovo venti fome di varie carni, e dieci carra di divertì fquilìti vini. Può effere, che folTero meno; e certo non occorreva tanto al bifogno. Fu fatta una funtuofa cena; tutte le guardie lì abboracchiarono ben bene; il fonno col rorfare tenne dietro a i votati bicchieri; e nel più proprio tempo l’Arcivefcovo fe la colfe felicemente con trovare in Po una barca preparata, che il condulTe in l'alvo. Arrivato a Milano, non lì potrebbe efprimere la gioia di quel Popolo: fegno ch’egli era ben veduto e ilimato da tutti. Ma nè pur fi può dire, quanto affanno e rabbia recaffe all’ Augullo Corrado la fuga d’Eriberto. Tollo immaginò la ribellion di Milano, nè s’ingannò. Corfe coll'eferci-to fuo ad affediar quella Città , Città forte di mura e di torri, Città ricca di Popolo, e Popolo rifoluto di difendere fino all’ eitremo il fuo Pallore . Vedefi ampiamente defcritto quell’ affe-dio dal fuddetto Landolfo feniore; e lappiamo da 'Wippone, e da Ermanno Contratto , eh’ effo durò non già per tutto quell’ Anno , nè pel fuffeguente , come fcriffe il Cronografo Saffone, e prima di lui 1’ Autore de gli Annali d’ Udesheim , ma folamente poche fettimane. Perciocché Milano fi trovò offo rroppo duro, li andò intanto sfogando la rabbia Tedefca fopra le Cartella e Ville di quel territorio. La Terra di Landriano fpezialmente rimafe un monte di pietre. Nel dì dell’Afcenfione fecero una vigorofa forma i Milaneiì, e nel fiero combattimento, per atte- (c) Arnuìf. ftato di Arnolfo (c), fra gli altri un nobile Tedefco ( forfè quel ^oiT- fwj. Nipote dell’lmperadore, di cui parla il i’uddetto Landolfo ) & J Wìdo Italicus Marchio, figmfer Regius , inter media tela confixi funt. Probabilmente quefto Guido Marchefe era uno de gli Antenati della Cafa d’Efle, e Fratello del Marchefe Alberto A^o /. (<ì) Antichi- progenitore d’erti Eflenli, per quanto ho io detto altrove (d). Di . p ic\ ?. lui lì ha memoria in uno ilrumento dell’Anno 1029. accennato " ‘ dal