Annali d’ Italia." Innocenzo, ed ordinò a i Beneventani di fottometteriì a lui: il che fu efeguito ; mentre non apparifce feguito fra eifo Papa e il Re accomodamento alcuno, anzi fi sa, che Innocenzo II. continuò la guerra coi-itra di lui, e venne in quert’ Anno colle fue milizie ad Albano, per andare ad unirli col Duca Raiaolfo , e far fronte ad eifo Ruggieri, ma lopragiuntagli un’ infermità, gli convenne deiìftere. Quanto ad eifo Rainolfo, feguitò ben egli ad aifediare e a tormentar colle macchine militari il Cartello della Padula, ma fcorgendo troppo difficile il fuperarlo , pafsò ad Alìfe, e fe ne impadronì. Intanto venuta la primavera, dalla Sicilia comparve in Puglia il Re Ruggieri con un poffente efercito. Implorato da’Beneventani il fuo aiuto, corfe colà, e prefe alcune Cartella nemiche di quel Popolo. Gli venne contrari! Duca Rainolfo con una buona Armata, cercando di dargli battaglia j ma Ruggieri addottrinato dal paifato non volle avventurar/! ad un nuovo conflitto, ed accortamente Schivando gl’ incontri, piombò pofcia fopra la Città di Alife, e la prefe. Prima il facco con tutte le fue crudeli confeguenze, e pofcia le fiamme terminarono 1’ eccidio dì quella ricca e bella Città. Di là pafsò all’ alfedio di Venafro, che parimente gareggiava colle migliori nelle ricchezze e . fortificazioni, e con fu-rioiì aiìalti fe ne impadronì. Se gli diedero Prefenzano, Rocca Romana, e Tocco nel Mefe di Settembre. Nel dì 4. di Ottobre fu in Benevento e pofcia prefe le Cartella di Morcone, S. Giorgio, Pietra Maggiore, Apice, ed altri, ne’ qu<;li mife buone guarnigioni per nibignere Tempre più il Duca Rainolfo, il quale cutìodiva Troia, Bari, Melfi, ed altre Città da lui dipendenti. Andoffene dipoi Ruggieri verfo il verno a Salerno per di là paifare in Sicilia . Era intimata in Germania una generai Dieta in Magonza per \ (a) Otto Fri la Fefta della Penrecorte , a fin di eleggere il nuovo Re (a). Ma ^Chrof'itb ly aletini de’Principi temendo, che la Corona poteffe cadere in taf.2i. Arrigo Duca di Baviera e Saifonia , Genero del già defunto Lottario, la cui potenza, per fignoreggiar égli due c( sì infìgni Ducati, era oggetto deila loro invidia e malevolenza, ant’-cipa»d° quel tempo, adunati nella Città di Conflans, promoilero af Regno il Duca Corrado, fratello di Federigo Duca di Suevia, cioè quel medefimo, che abbiam veduto dì fopra momentaneo R« d Italia. A quefti Principi fece animo Teodtno Cardinale e Legato Pontificio con promettere loro totìus Populì Remani, Vrb.um*