Anno MCLX Vili. 5§j veggendo Tempre più declinare i Tuoi affari, e trovandoti come chiuib in Pavia, e Tempre in ToTpetto , che i pochi rimafti a lui fedeli il tradiffero : un dì di Marzo all’ improvviib Segretamente fi parti, & in 4lamannmm per terram Comuis Ubera de Savogìa , fila quondam Comms Amadei, qui ■ iy Comes dicitur de Morìenna, iter arnpuit: così ti legge ne gli antichi ManuTcrirti. Quello Uberto* chiamato dal Guichenone Umberto, è uno de’progenitori della Reai CaTa di Savoia; e quantunque riteneffe il nome di Come di Morìenna, pure in varj Strumenti ha il titolo ancora di Mar-chefe ; e di qui parimente ti lcorge , eh’ egli era Principe di molta potenza, e che per andare in Borgogna, fi paffava per li di lui Stati. Fra le Lettere di San TommaTo Arcivefcovo di Cantuaria (ii) una Te ne legge di Giovanni SarisberienTe , riferita anche dal (a) s. Tho-Cardinal Baronio (¿), dalla quale fi ricavano varie particolarità. Cioè, che Federigo non vedendoti ficuro in Pavia, per aver fat- epìji. a. * to cavar gli occhi ad un Nobile di quella Città, e fapendo ehe*du.Lupi già 1 Lombardi mettevano intieme un’ Armata di ventimila Tol- Annli^ècc. dati : laTciati in Biandrate trenta de gli oftaggi Lombardi, paTsò nel Monferrato, dove per la fidanza, che aveva in Guglielmo Marchefe di quella contrada, per le di lui Cartella diftribuì gli altri oftaggi. Pofcia andò qua e là Tempre di ToTpetto , non oTan-do di pernottare più di due o tre giorni nel medefimo Luogo . Frattanto il MarcheTe trattò cum cognato fuo Comite Maurienfi ( leggo Maunennenfi ), ut Imperatorem permuterei egredi s pro-mittens ei non modo refliiutìonem ablatorum , J'ed montes aureos , & cum honore & gloria Imperli gratiam fempiternam . PoTcia raccolti gli oftaggi, e accompagnato da Toli trenta uomini a cavallo , andò tino a Santo Ambrofio fra Torino e SuTa; e la mattina per tempo rimeffoti in viaggio, quando fu preffo a SuTa , barbaramente fece impiccare uno de gli oftaggi, Nobile Brefciano, incolpandolo d’ aver maneggiata 1’ unione dell’ eTercito , che il cacciava dall’ Italia. Sire Raul Tcrive (c), che Federigo nono dìe (c) Sin Martii fujpendit Zillium de Piando obfìdem de Brixia juxta Sau~ ^aul ™ ncam ( forie era ieritto Secufìam ), dolore & furore repletus , quod n/, jtiiiir. * Mediolanenfes, Bnxienfes , Laudenfes , Novanenfes , & Vercel-lenjes objederant Biandrate , & inde abili in Alamannìam . Ag-giugne, che arrivato a SuTa con gli altri oftaggi, i Cittadini prefero Tarmi, egli tolTero quefti oftaggi, inoltrando paura d’effere rovinati dai Lombardi, Te falciavano condurre per caTa loro fuori d Italia que’ Nobili, maffimamente dopo aver egli tolto poco Ta O o 4 di