Anno M C X II, S75 fpettanti alla Chiefa Romana ( a ). Licet quidam, dice egli, juf-(ioni vejlrce, in his qua Beato Petro refluiti prxcepiflis , adhuc no-luerunt obedire , incoia: Vide lìcet Civitatis Caffettano? , Caflrì Corcolli, Montisalti , Montisacuti , & Narnienjes : Nos tamen ea , & Comitatus Perufinum, Eugubbinum , Tudertinum , Urbe-vetum , Balneum Regis , Caflellum Fehcitatis, Ducatum Spole-tanum, Marchiani Ferraniam , & alias beati Petti poffe[jiones per mandati veflri prceceptionem confidimus obtinere . Notili, che il Ducato di Spoleti è chiaramente detto di ragione della Chiefa Romana . Nomina il Papa anche Marchiani Ferraniam, ma fi dee 1'crivere Firmanam , allora occupata da Guarnieri, non ofan-do io leggere Marchiam Ferrariam, perchè Ferrara in quelli tempi era in potere della Contefl’a Matildi , che la riconoiceva dalla Sedia Apoftolica. Aleffio Imperadore d’Oriente, per quanto s’ha da Pietro Diacono {b) , avuta notizia dell’indegno trai- ^ Petrut lamento fatto dall’ Imperadore Arrigo al Romano Pontefice , fpe- Duconus dì Ambafciatori a Roma , per condolerli con lui, e congratular- il co i Romani dell’ oppofìzione fatta ad elfo Arrigo. E iterando di profittare di così bella occalìone, propofe che volelfero e-leggere Imperadore Giovanni Comneno fuo Figliuolo . Può anche effere , che correffero de i regali . Acconfentirono i Romani al trattato, ed elette circa fecento perfone , le fpedirono a Co-ftantinopoli per condurre in Italia il progettato Augufto . Non è punto credibile, che tanta gente fofle fpedita colà. E perciocché non apparifee altro dell’ elecuzion di quefto difegno, bifogna immaginare , eh’ effo poco fteffe ad andartene in fafeio, perchè non s’arrifehiarono i Romani di condurre a fine un negoziato di tanta importanza, che potea tirar loro addoifo lo fdegno e le forze di tutta la Germania. Nel dì 13. d’Aprile di quel!’ Anno la Conteffa Matilda , dimorando nel Cartello di Malfa del diftretto di Modena, fece una Donazione al fuo diletto Moni-iìero di S. Benedetto dì Polirone (c). E nel dì 8. di Maggio(c) Bacchi. trovandoti al Bor.deno de’Roncori , fece donazione della Corte n‘ Mdi p°-> Vilzacara col Calvello, Broglio, e Borgo di S. Cefario alla Chie- ' fa di S. Cefario del Contado di Modena. In quefe3Anno ancora fecondo i conti del Campi ( d ), e d’ altri Storici Piacentini, per ope- ( d ) 'Campi ra fpezialmente della fuddetta zelantiffima Conteffa , furono cac-ciate le Monache dall’infìgne Moniftero di S. Siilo di Piacenza ,Tom. 1. 1 perchè la lor diffolutezza era giunta ad effere incorrigibile . In vece d’ effe prefero i Monaci Benedittini il governo di quel facro Luogo, .cavati dall’allora efemplariffimo Moniftero di Polirone. Tomo VI. A a 3