164 Annali d’ Italia; di qtiaiì tutto- il Regno ora di Napoli, e di parte della Sicilia; Tralafcio altri nominati da eiTo Storico Pugiiefe . Dal medeii-(a1 Ha man- mo bensì , e da Ermanno Contratto (a) abbiamo , che i Nor-Bus in °Chu manni veggendo sì grande apparato di guerra contra di loro, e sè di forze troppo disuguali, fpedirono Ambafciatori al Papa, offerendoli umilmente al fervigio , e all’ubbidienza di lui, e di riconofcere in feudo dalla fanta Sede gli Stati da lor poiTeduti . Ma non fu accettata l’offerta, non già per alterigia del Papa pieno d’umiltà e nemico di fpargere il fangue Criftiano -, ma per cagion de’fuperbi Tedefchi, i quali s’oppofero, deridendo la picciola ftatura de’Normanni , e figurandoli d’averli già vinti col folo terrore. Coftoro induffero fuo malgrado il Papa a comandar loro , che depofte 1’ armi fe ne tornaffero al loro paefe: altrimen-te andrebbono tutti a fil di fpada. A quefta sì afpra rifpofta non feppero accomodarli i Normanni , ed abbracciando i configli della difperazione , rifoluti più tofto di morir cadauno onoratamente coli’armi in mano, che di accettare un così vergognofo partito , fi prepararono alla battaglia. Fors’anche furono i primi ad affalire improvvifamente 1’ olle nemica . Si fece quefta giornata campale prefTo Civitella nella provincia di Capitanata nel (ò'i Gaufrì- dì 18. di Giugno. (¿) A Ricardo Conte d’Averfa, che guidava tena^hifi' Prima fchiera , riufcì facile lo sbaragliare le mal difciplinate c. ¡o. milizie Italiane, ed infeguirle con loro non picciola ftrage. S’ afìrontò Unfredo Conte co i Tedefchi, e trovò quivi duroil terreno , in guifa che per la morte di molti de’fuoi era vicino a cedere , quando il valorol’o Roberto colla fua fchiera di riferva accorfe in ajuto del Fratello, e fece delle mirabili prodezze. Tornato poi Ricardo dalla caccia de gl’italiani, finì la fefta colla morte di quali tutti i Tedefchi, i quali vi lafciaronb ben la vita , ma la fecero coftar cara a i vincitori . Papa Leone dopo quefta disgrazia afflittiiìlmo fi falvò colla fuga in Ci vitella , che fu ben tofto affediata da i Normanni. Secondo Gaufrido Malaterra, quegli abitanti, per non aver danno da quella feroce Nazione, milèro il Papa fuori della Città. Guglielmo Pu-g!-iefe fcrive, che non vollero riceverlo nella Città , temendo di disguftare i Normanni, di modo eh’egli venne nelle mani de’ Normanni fteffi. Volle Dio, che coftoro li ricordaffero d’effere Criftiani, nè obbliaffero il rifpetto dovuto al Vicario di Crifto . Perciò lungi dal fargli oltraggio alcuno, corfero a baciargli i piedi, e a chiedergli perdono ed affoluzion delle colpe. Il Papa li he--.