XXXV quale fu eletto S. Dionifio all’ anno 259. Sicché nel terzo fecolo della Chiefa, anzi circa la metà del medefimo, lì veggono lunghe vacazioni, quando per altro dopo l’ultimo fcisma , appena qualche volta l’interregno Pontificio è arrivato al mezzo anno. Ali/anno 1061. pag. 194. dove dopo aver detto effer degno dì offerva^ione , che in alcune Lettere, e Diplomi Arrigo IV. non peranche Imperatore, ufa il titolo di R omanorum Rex ; fa quefta rifleiìione : II che vuol ftqmticare qualche coja , nè Ji trova ujato da'juui PredeceJJori. Egli non dice cofa voglia lignificare, e pure chiaramente ci dà ad intendere , che queft’ Arrigo fu il primo, che fi era ufurpato quel titolo , e giufto appunto, perchè non fi trova ufato da’ fuoi Prede-celfori . Quanto folle fcellerato quefto Principe, e nemico della Sede Apoft lica , è noto fino a chi è poco verfato nella Storia Ec-clefiallica. Secondo V Abbate Urfpergenfe nel fuo Cronico pag. 192. da tutti i Cattolici fu detto Archtptrata, Hcerejiarca , & <4po-flata . Egli non contento del folo titolo di Re de’ Romani, alfediò anche Roma, e la prefe; il che altro non può lignificare, che una fua oftinata oftilità contro la Chiefa Romana, ed 1 Papi; lìcchè obbligò S. Gregorio VII. a più volte {comunicarlo, e dichiararlo decaduto dall' Impero. L’ifteflo Muratori in quefto Tomo VI. de’fuoi Annali abbaftanza ci fa conofcere quant' empio folle Arrigo IV. onde non fa d’ uopo , che io fu quefto particolare più mi dilunghi. E’ cofa degna da notarli, che quantunque quefto illuftre Scrittore a cagione della fua preoccupata opinione abbia fermo foven-te con qualche durezza, per quello riguarda 1’ antico afloluto dominio temporale de' Papi su loro ftati , pure egli medefimo ci fom-mimftra aigomenti per confutarlo. All’ anno 1063. pag. 204. dice, che Alellandro 11. rallegrandoli aflaiflìmo delle vittorie riportate dal Conte Ruggieri contro de’nemici della Croce, fpedì aneli e-gh a Rugg eri la Bandiera di S. Pietro , per maggiormente animarlo a proseguir quell’imprefa. Dice parimente all’anno 1069. pag. 222., che 1’ ifteflo Papa la mandò ad Eriembaldo Cotta, e all’ an. 1078. pag. 258. che Gregorio VII. la diede a Roberto Guifcardo, dopo che quefti diede toddisfazione al Papa, e preftò al medefimo fedeltà , ed omaggio. Ed ecco manifefto per bocca del S g. Murato-ri , che la tradizione del Veflillo di S. Pietro fatta da’ Papi a’Principi , non fignifica quella forta di dominio , eh’ egli pretende nel Tomo IV. ma più tolto quella {piegata da me nella Prefazione di eflo Tomo IV. Pag. XIX. e fegu. Or lafciando altre cofe, dette e ridette in quefto Tomo dal Muratori, e già notate dal Giornalifta , e dame anche ributtate nelle. Pre-