-=3» 290 »imporla principale, trovasi una massima distanza, e tanto che alcune figure, principalmente dell’ ultimo arco, si accostano all’ eleganza, ed hanno espressione, movimento e pieghe tali, che dinotano i gran passi che l’arte andava facendo. Così dicasi degli Evangelisti, collocati nel fianco esterno verso San Basso, per cui vcdesi come il veneto scarpello, per una diversa via da quella di Nicola Pisano, procedeva a far rifiorire le arti con molto successo, per mano prima del Baseggio e del Calendario, poi per quella dell’ intera famiglia de’ Lombardi. Se adunque i nostri non ebbero d’uopo di Nicola per dirozzare 10 stile delle loro sculture, perchè dunque si vorrà pretendere che avesser bisogno degli esempi di Cimabue, o degli altri pittori italiani, per affrancarsi nella pittura? E non vediamo ricordato invece 11 greco Teofane, die in Venezia, circa il 1200, tenea scuola aperta di pittura, nella quale educò all’arte quel Gelasio Ferrarese, di cui fa parola principalmente il Borsetti? Che se noi, come alcun’altra città, non possiamo in pruova recar opere di pennello che risalgano all’epoca del 1262, o, a meglio dire, del 1292, dal qual anno incominciano appunto le nostre certe pitture ; che giova questo, quando abbiamo e nomi e convincimento certissimo, essersi qui coltivata con successo, di paro con le due altre arti sorelle, anche la pittura ? Forse che gli artisti che si diffusero nelle limitrofe provincie non compruovano apertamente che, se pervenivano qui da Ferrara i Gelasii per apprender l’arte, aneli’essi doveano esser venuti ad attinger lumi e pratiche ove l’arte medesima era in fiore ed avea pubblica scuola ? Dunque non sarà strano il credere che gli artisti che condussero le pitture citate dal Maffei, ed operate, nel 1123, nel chiostro di Santo Zenone in Verona, e nella chiesa del Crocifisso, e quell’Eriberto pure che ci nomina antichissimo, possano aver dai nostri appresa 1’ arte. Così dicasi di quel Martinetto da Bassano ricordalo dal Verci. — E per verità, 1’ accuratissimo Lanzi, nel principio della storia che riguarda la scuola veneziana, a non altra che alla veneta attribuisce questi artisti. Però non sappiamo come, nel mentre dice egli doversi ripetere i principii della veneta