Anno MXXXV. -in oltre il fuddetto Gippone , che in quella maniera , cioè colla giunta di un tal regalo , Dux Chuno ( lo deffo è che Corrado ) fi* dus & bene militans Imperatori , & filio ejus Heinrico Regi, quo-ufque vixit, permanfit. Da gli Annali Pifani (a) abbiamo, che (*■} AnnaL in quell’Anno Pifani jecerunt (lolum magnum ( cioè un’ Armata navale, onde la voce Italiana Stuolo ) & vicerunt Civitatem Bo-Rir. Italie, ndm in Africa , & coronam Regis Imperatori dederunt. Scriffe in oltre il Sigonio (¿), che nell’Anno 1030. da’ medelìmi Pifani fu^sigonìus fatta una fpedizione in Affrica, e prefa la Città di Cartagine'iy Italia T 8. del che lì può dubitare, quantunque il Tronci (c) con altri mo- (c) Tranci derni, fotto quell’ Anno parli di tale imprefa, con delcriverla ,fa™aL Pl' come s’egli vi fi foffe trovato prefente . A queil’Anno poi il prefato Tronci raccontra, che i Pifani ebbero per affedio la Città di Lipari, con aver fatto un grolfo bottino in quéll’lfola. Quello noi dovettero fapere i fuddetti antichi Annali Pifani, perchè nè pure una parola ne dicono. Pofcia, fecondo il medefimo Tronci, accadde nell’Anno 1036. la conquida di Btfna\ il che per conto del tempo non s’accorda co’ fuddetti Attuali Pifani, e più toilo farebbe da credere , che ciò a^veniffe nell’Anno 1035. perchè i Pifani di nove Mefi anticipano 1’ Anno nollro volgare . Del redo Bona , Città dell Affrica, è 1’ antica Hippona , di cui fu Vefcovo il gloriofo Santo Agodino Dottore della Chiefa. Si turbò gravemente in queft’ Anno la quiete della Lombardia . Ermanno Contratto (^)ne parla con quede parole così. In Italia minores Mi- Herman, lites contra Dominos fuos infurgentes , & juis legibus vivere , eos Contrattai que oppr>mere volentes , vaìidam conjurationem fecere . Medelìma ln ^iironicQ' niente Wippone fcrive , che in quelli tempi feguì una confusone non prima ud ta in Italia , perchè congiurarono tutti i Valvaffori d’Italia, e 1 Militi gregarii contra de’loro Signori, e tutti i minori contra de’ maggiori , col non lafciare fenza vendetta, fe da’ Signori veniva lor fatta cofa , eh’ eflì riputaffero di loro aggravio. E diceano : Si Imperator eorum nollet venire, ipfi per fe legem fibimet facerent. Dovette il Sigonio leggere in qualche tefto , o Autore Rcgem in vece di Legem , perchè fcrive, che conjurarunt, Je non paffiuros, quemquam Regnare , qui aliud, quam quod ipfis lub fibi nponeret. E’cotifufa nell’edizion d’Epidanno fatta dal Goldado, la Cronologia di quedi tempi, veggendoiì ^ Hspi, ivi podici pati 1 fatti di fei anni. Però fotto 1’Anno 10 fi. dannus in egli (e) pirla di quella cofpirazioae de’Militi inferiori co i- tra de’lor Signori, e de’Servi contra de’loro Padroni . Ma Rer. Alamari^ nei]’