194 Annali d’ Italia. pitale del foccorfo de’Normanni, che aveano giurata fedeltà alla Sede Apoftolica ; e più ne faceano di Riccardo Principe di Ca-poa , divenuto anch’effo Vaffallo della Chiefa Romana, Sappiaci Leo o-mo da Leone Ollienfe (a), che Defiderio Abbate di Monte Ca-jhenfìsl.3. ^no e Car(jina]e se n’andò in tal congiuntura a Roma cum Pria- (b)Baron.in cipc. Credette il Cardinal Baronio (£), che quello Principe Annulli. foiTe Roberto Guifcardo . Ma fi dee intendere di Riccardo, nel cui Ecdejiafhc. principat0 era Monte Calino. Roberto s’intitolava allora Duca, e non Principe. Ora appena giunfe alla Corte Germanica 1’ avvifo dell’eletto ed intronizzato Alejfandro li. che V Imperadrice Agnefe ne re-ilò forte amareggiata, e i fuoi Minillri diedero nelle fmanie, efagerando 1’ affronto fatto al Re col non aver voluto afpettare il fuo affenfo, e coll’efferfi meffo fotto i piedi il Decreto di Papa Niccolò, fui quale unicamente fi potea fondare la pretenfion di Arrigo : giacché folamente chi era Imperadore coronato, avea in addietro avuta mano nell’approvazion de’Papi eletti , e non già chi era unicamente Re d’Italia, come in quelli tempi veniva ' ricónofciuto Arrigo IV. benché non peranche avelie ricevuta la Corona di quello Regno. Degno nondimeno di offervazione è, che in alcune Lettere e Diplomi Arrigo IV. non peranche Impe-radore, ufa il titolo di Romanorum Rex: il che vuol lignificare qualche cofa , nè fi truova ufato da luoi predeceffori. Accadde in quello mentre , che i Vefcovi di Lombardia dopo la morte di Papa Niccolò II. fecero broglio fra loro per aver’un Papa di tempra men rigorofa de’precedenti zelaatillìmi Papi, il quale fapef-fe un po’più compatire le lor fimonie td incontinenze , condire una ridicolofa propofizione, cioè che il Papa non fidovea pren- (c) Cardi- ^ere mfi ex Para^lf° Italia, cioè della Lombardia (c). Spe-nai.de Ara- dirono a tal fine in Germania alcuni deH’Ordnie loro, affinchè ^Ai'-x^ndri ^ maneggiaffero per ottener quello intento. Ora trovandoli un \. gran caldo in quella Corte, e foffiando in quel fuoco Ugo Bìan-3• co , già Cardinale, e poi ribello della Chiefa Romana, non fu er. tau. jQro proporre, e far dichiarare Papa, cioè Antipapa, contra tutte le regole nella Fella de’fanti Simone e Giuda , t’a-daloo , chiamato Cadalo, Vefcovo di Parma, uomo ricco di facoltà , ma più di vizj , che fi dicea condennato in tre Concilj a cagion della fua vita troppo contraria al carattere di facro Pallore. Ne fecero perciò gran fella tutti i Simoniaci e Concubi-narj di Lombardia. Le fcene occorle dipoi fi veggono defcritte dalla