478 Annali d’ Italia. (a) Otto JFritingenfis in Chronic. lìb. 7. e. t Patrizio, Giordano Figliuolo di Pier Leone, Fratello a mio credere del defunto Antipapa Anacleto: il che ci fa intendere, ef-fere lenza fondamento ciò , che alcuni hanno fcritto, che la Famiglia di Pier Leone fu (terminata in Roma. Una parte del popolo minore teneva co i Senatori,- e poco mancava ad una patente ribellione. Abbiamo da Otton Frilingenfe (a) , ( giacché con-vien mendicare da gli Scrittori dranieri le cofe nodre ) che in quedi tempi la pazza difcordia fguazzava per le Città d’Italia. Afpirava cadauna d’effe alla Superiorità, e pareva a ciaicuna troppo ridretto il fuo dominio, nè redava maniera d’allargarlo , fe non con pelare o foggiogare i vicini. Durava tuttavia la gara fra i Veneziani e Ravennati, che vicendevolmente fi danneggiavano per terra e per mare. I Veronefi uniti co i Vicentini facevano guerra a i Padovani collegati co’ Trivifani ; e probabilmente quell’ Anno fu quello, in cui mifero a ferro e fuoco le Cartella e le campagne di Trivigi. Maggiore era l’incendio in Tofcana per la guerra, che da gran tempo andava ripullulando fra i Pifani e Luccheiì, la quale involfe in quell’incendio anche le Città circonvicine. Non v’era Città libera, che in sì fatte turbolenze non facefse delle Leghe con altre Città , per ottenere aiuto . E quelle facilmente v’ entravano , per non veder crefcere di troppo una Città confinante colla depreflìone dell’altre. Erano in Lega i Luccheiì co i Saneiì ; i Fiorentini co i Pifani. L’ofte de’Fiorentini inlìeme con Ulrico, o fia Uddrico Mar-chefe di Tofcana, corfe fino alle porte di Siena, e ne bruciò i Borghi. Trovandoli in tali drettezze i Saneii ricórfero per aiuto a i Luccheiì, i quali sì per fovvenire a quella Città coilegata, come ancora per fodenere il Conte Guido Guerra., che era malmenato da gli ileffi Fiorentini, fi dichiararono contra a Firenze. All’ incontro i Pifani a richieda de’Fiorentini ufcirono in campagna. Un fiero guado fu dato da eflì e da’Fiorentini alle Caflelìa e Ville del fuddetto Conte Guido. I Sanefi, che erano venuti per fac-cheggiare il Contado di Firenze, colti in un’imbofcata , quali tutti vi rimafero prigioni. Più rabbiofa riufcì la guerra fra i Pifani e Luccheiì. Moltiflìmi dall’una e dall’altra parte vi iafciaro-no la vita -, ma innumerabili furono riferbati alle miferie di una lunghiffima prigionia. Lo Storico fuddetto, cioè Ottone Vefcovo di Friiinga, attefla di averli veduti da lì a qualche anno così fqua-lidi e macilenti nelle pubbliche carceri, che cavavano le lagrime da chiunque paffava per di là: fegno che non vi doveva eisere car-