107 Luzzatto, Leon da Modena), onde altresì vi fiorirono nel secolo XVI, e successivamente, tipografie ebraiche salite bentosto ad alta rinomanza per edizioni scelte e rare, non meno ricercate per nitidezza di caratteri e correttezza, che per importanza e mole. Ma se conveniva spendere alquante parole a tracciar qualche linea del-passalo, sfiorandone i sommi capi, onde accennare quello eh’ erano gli Ebrei in Venezia a1 tempi andati, argomento che certo fornirebbe materia a lunghi studi, cessa ora l’occasione di tenerne discorso a parte nel presente sialo delle cose. Essi non più compariscono come un corpo segregato e di per sè; ornai figurano non diversamente che gli altri cittadini; dalla giustizia dell’ Eccelso Governo e gentilezza d’animo de1 Veneziani luogo facendosi al generoso principio, che com’essi partecipano e contribuiscono in tutto quanto appartiene al dovere di cittadino, ne abbiano pur anco a godere i diritti ed i vantaggi. E di tali diritti e vantaggi fruiscono essi infatti in Venezia, chè indistintamente stanno loro aperti gli stabilimenti di pubblica istruzione, la munificenza Vicerealc 11011 li dimentica nel dispensare le pietose sue elargizioni, il civico ospitale ne accoglie gli ammalati, la Commissione di pubblica beneficenza ne conforta di annuo assegno i poveri, ed or di recente con nobile sentimento del bene aderiva il Municipio a fondare pegli Ebrei una casa filiale d’industria con superiore sanzione. Basterà quindi indicare che la Comunità israelitica conta attualmente duemila trecento anime circa. Son sette le Scuole di orazione dedicale al religioso culto, tra cui è pregevole edificio la Spagnuola, la fabbrica della quale fu compiuta nel i655. In essa, fin dal i83o, fu introdotto un coro per le cure solerli del cav. Jacopo Treves de’ Bonfili, propenso sempre a promuovere il bello ed il buono con benefica mano. 11 suo capo supremo di religione s’intitola Rabbino maggiore, e per ciò che concerne il suo andamento interno amministrativo, considerata come una pia fraterna, ha una rappresentanza denominata riunite sezioni, che si dirige colle norme fissate da un disciplinare regolarmente approvato. Del rimanente, nulla di particolare, grazie a’ lumi della civiltà, v’è a notarsi che contraddistingua gli Ebrei dagli altri cittadini, tenendo essi per loro parte dietro al progresso sociale, sia neir educazione popolare, che nella carriera scientifica ed artistica, e 11011 meno nelle istituzioni di carità pubblica e di private associazioni di beneficenza. «