2.H Annali d’ Italia:
         bile Laico commoveva il Popolo contra de’ Cherici fcandaloiì * e contra dello ilefTo Arcivefcovo Guido. Pafsò Arialdo a Roma, e tali doglianze e pruove dovette portare contra d’ effo Arcivefcovo, fautore de’ Preti concubinarj, e creduto Simoniaco , che il Pontefice Aleffandro II. fulminò la fcomunica contra di lui . Tornato Arialdo a Milano, e divolgate le cenfure , gran tumulto ne fuccedette nel dì della Pentecoile , perchè ito alla Chiefa 1’ Arcivefcovo, follevoffi contra di lui, o pur prefe 1’ armi in favore d’ Arialdo quella Plebe, che teneva il di lui partito, e dopo aver baftonato 1’ Arcivefcovo, e lafciatolo come morto ,
(a)	Arnulf. corfero tutti a dare il facco al di lui Palazzo (a). Quello acci-'dìolan dente fvegJiò non poca commozione ne' Vaffalli ed altri aderen-<ap. ¡8. ti dell’ Arciveicovo, i quali rifolverono di farne vendetta lopra
         Arialdo . Non veggendoiì egli iìcuro, traveilito fe ne fuggì, ma non potè lungo tempo fottrarfì alle ricerche de’ fuoi perfecutori . Tradito da un Prete , preffo il quale s’ era rifugiato, fu meffo in mano de i foldati dell’ Arcivefcovo , che condottolo fui Lago Maggiore, quivi crudelmente gli levarono la vita nel dì 28. o pure, come altri vogliono, nel dì 27. di Giugno dell’ Anno predente. Non mancarono miracoli in anellazione della gloria , eh’ egli confeguì in Cielo , e fu poco dipoi regiflrato fra i Santi Martiri dalla Sede Apoilolica . Abbiamo la fua Vita fcritta dal
(b)	?uryfa beat° Andrea Vallombrofano fuo Difcepolo ; e il Puricelli (¿), s. Herlem- Scrittore accuratiffimo e benemerito della Storia di Milano , die-
IMI de tutto alla luce, ed illuilròi fatti si d’ effo Arialdo , che di Er-^sìnOouim ^embaldo. Vegganfi ancora gli Atti de’ Santi Bollandiani ( c) . Bullaidi Arnolfo, e Landolfo femore Storici Milanefi di quelli tempi , addìemtj. fvantaggiofamente parlano d’ effo Arialdo, perchè avverfarj di lui , e protettori del Clero, allora troppo fcollumato . In quell’ Anno ancora pafsò alla gloria de’ beati S. Teobaldo Romito Fran-zefe della fchiatta nobile de Conti di Sciampagna . Succedette la fua morte nel Luogo di Solaniga preffo a Vicenza , dove per più anni egli era dimorato, menando una vita auilera in orazioni e digiuni. Il facro fuo Corpo fu rapito da i Vicentini , ma nell’ Anno 1074. furtivamente tolto, fu portato al Moniilero della Vangadizza preffo 1’ Adicetto , dove è oggidì la Terra del-sI-ui'b/ Badia. Abbiamo la fua Vita (</), fcritta da Pietro Abbate di nedittm. 6. quel facro Luogo, e perfona contemporanea, che afliilè alla di f*ns*'cbert morte • parla anche Sigeberto (e), oltre a molti altri. ìa Ckfoa.rL In queil’ Anno ancora non potendo più {offerire i Vefcovi e Pria'
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