Anno MI. 7 que’ Principati a noi narrata da S. Pier Damiano? Anzi il Marche-le Ugo, in vece di rinunziare in quelli tempi ciò , eh’ egli godeva, cercava ancora di godere di più fecondo il coftume ordinario de i gran Signori, che mai non fi faziano d’accrefcere i loro Stati. Di qui appunto abbiamo, ch’egli acquiftò otto Contadi, nort goduti prima . E un Contado allora per lo più lignificava una Città col fuo Diftretto . Non lafciò dopo di sè il Marchefe Ugo alcun Figliuolo mafehio, e reità tuttavia involto nelle tenebre, chi folle l’erede de gl’immeniì fuoi Allodiali. Gran l’ofpetto ho io, che per qualche fu a Figliuola, o Sorella, o Zia, pattatane’ Marchefi Progenitori della Cafa d’Elte, a loro deveniffe Rovigo, Elle , la Badia della Vangadizza con altri Stati, fituati fra Padova e Ferrara; perciocché gli Ellenfi, prima potenti nella Lunigia-na e Tofcana., li cominciano da qui innanzi a trovar Signori anche di quelli altri Stati , e fi vede ricreato in effi il nome di Ugo (a), effendo anche allora , non men che oggidì vigorofo il coilu-me di rinovar ne i Nipoti i nomi de gli Avoli o Parenti si paterni che materni. Andando innanzi vedremo, chi fuccedelle al Marchefe Ugo nel Ducato della Tofcana, e in quello ancora di Spole- li e di Camerino. Tornando ora ad Ottone III. Auguilo , ufeito ch’egli fu di Roma , e raccolti che ebbe tutti i fuoi Vailàlli e foldati, inoltrava ben grande ilarità nel volto; ma riflettendo a varj trafeorfi della fua giovanile età, internamente nondimeno flava malinconico , (b) Armali. ed attendeva a farne penitenza (6) colle lagrime, orazioni, e li- h^axo. moline . Secondo gli Annali d’ lldefeim (c) , egli folennizzò la ChnT.“^. Fella del fanto Natale in Todi in compagnia di Papa Silveftro. Po-(0 Annali i eia Sakrnum Opp'iòum aòììt, ila fcritto ne’fuddetti Annali; ma H!ldesheim% con errore, dovendo dire Paternum Oppidum. Quel che è più Urano , e lo racconta Ditmaro , in quelli medefimi tempi, lènza che ne fappiam la cagione, in Germania molti Duchi e Conti, con participazione ancora dei Vefcovi, macchinavano delle novità contra dello ileffo Ottone III. e ricorfero per quello ad Arrigo Duca di Baviera. Ma perchè il ritrovarono ricordevole de gli avvertimenti lafciari a lui dal Duca Arrigo fuo Padre di olfervare reli-giofamente la fedeltà dovuta al Sovrano , non andò più innanzi la loro mena. Scrivono alcuni, che effo Duca Arrigo fi trovava coll’ Imperadore , allorché quelli fu forzato a fcappare di Roma. Ciò, ch’io rapporterò all’Anno feguente, ci darà abbaltanza a ¿onofcere , che Arrigo dimorava fui fine di quell’ Anno in Ger- A 4 ma- {à) Antichità EJìenfi P. 1. tap. u. 113.