<3* 419 «3> aver copia di quel codice tanto prezioso. Minuti praesentia famam, anzi. 1 annichilò affatto. Diceva da prima il Morelli quel manoscritto serbare il più bel monumento della letteraria storia veneziana (Prefazione alla Biblioteca manoscritta di Tommaso Giuseppe Farsetti, Venezia, 1771, face, ix ) ; ma come ne rimanesse contento da che 1’ ebbe sottocchi, veggasi nella Vita di Apostolo Zeno scritta da Francesco Negri (face. 99 e la nota corrispondente). Gio. Caldiera fu veneziano, e compose il libro di cui si parla nel 1473, col seguente titolo : De praestantia Venetue Politiae, et artibus in eadem excultis, tam nicchi in ¡cis, quam liberalibus, et de virtutibus, quae maxime Reipublicae Venetae debentur. E dalla Vita del Zeno pur ora ricordata ci giova trascrivere quanto segue : « Più tardi assai, vale a dire nel prin-» cipio del secolo XVII, Jacopo Alberici bergamasco un breve » Catalogo degli scrittori veneziani ci diede, Agostino Superbi il » Trionfo degli illustri veneti, e alquanto dopo alcune sue Memorie » su consimil materia pubblicò Pierangelo Zeno. Ma i loro libri son » tali da farne quel caso, che delle indigeste e mal ordinate cose » far suolsi. » Onde che Apostolo Zeno voleva porsi all’opera lui ; e nel 1701, come sappiamo dalle sue Lettere, aveva in pronto una prima parte del lavoro, che con titolo di Apparato doveva precedere il resto, quasi per fare esperimento del pubblico voto. Ma e del-1’opera e dell’ Apparato stesso non ne fu altro. Venne poi il Fosca-rini, e in esso la veneziana letteratura avrebbe avuto uno storico invidiabile da qualsisia gente ed età ; se non che, com’ è noto, la lodala fatica di un tanto uomo e delle patrie cose sì tenero e instrutto, non fu condotta al termine desiderato. Quattro libri, che trattano della giurisprudenza e della storia, se ne hanno alle stampe in uno splendido volume (Padova, Manfrè, 1752, in foglio); tanto da farci sommamente deplorabile la mancanza del resto. Un frammento poi del volume secondo riguardante la poesia ci diede non ha guari una benemerita società nel tomo primo della raccolta intitolata : Opuscoli inediti o rari di classici o approvati scrittori. (Firenze, Società poligrafica italiana, 1844.) Dall’erudito annotatore di quel frammento sappiamo « trovarsi fra le carte del Foscarini possedute