94 Annali d* Italia: nella Baviera. Ma il buon Re Stefano, a cui non piaceva quella brutta mufica, e che fi trovava anche inferiore di terze, con un' ambafciata fpedita al giovinetto Re Arrigo dimando pace ; e quelli dall’Augufto Corrado fuo Padre l'ottenne. Circa quelli tempi Pandolfo IV. Principe di Capoa, ingrato ai benefizia lui compartiti da Dio, tornò ad imperverfar come prima contra dei nobilif-iìmo moniftero di Monte Cafino , nulla curando , che quel facro Luogo foife lotto l’immediata fignoria e prutezion de gì’linfa) Leo peradori (a). Chiamò a Capoa Teobaldo Abbate con invito di Chionìf3 gratl benevolenza, e il forzò a non partirli da quella Ciuà. Si hb- 2. c. ¡$. fece giurar fedeltà da tutti i fudditi di quella Badia , dirtribuì & ftqu. a j Normanni, allora fuoi aderenti, una parte delle Caftella , dipendenti da elfo Moniftero, e diede l’altra in governo ad un certo Todino, uno de’Famigli del Moniftero, che afpratnente cominciò a trattare i poveri Monaci . In una parola fu ridotto a tal miferia quel facro Luogo, che un giorno i Monaci d.fpe-rari prefero la rifoluzione d andarfene tutti in Germama a* piedi deH’Imperadore , per implorar’aiuto , e lì mifero in viaggio. Avvifato di ciò il fuddetto Todino, corfe, e tante preghiere e promeffe adoperò, che li fece tornare indietro. Ab- (b) A ««ubiamo da gli Annali Pifam (¿), che in quell’Anno in Nativi-Rcr*bàli!'tate ^ominl Pif* exufla e (è. Di fimili incendj di Città Italiane in quelli Secoli noi ne andremo trovando da qui innanzi non pochi. Non erano allora molte d’effe Città fabbricate colla durevolezza e pulizia de’noftri tempi. Molto legname concorreva a farle, e in molti di quegli edifizj duravano ancora i tetti coperti (c) Antìqu. di paglia, iìccome ho io altrove accennato (c ) . Però non è da itai.Dijj.n. ftupire, fe attaccato il fuoco in un luogo , facilmente lì dif- fondeffe la fiamma fino a prendere la maggior parte delie Città. Abbiam parlato di fopra con lode di Magwfredo Marchefe di Su-fa . Non fi vuol’ora tacere un fatto narrato dall’Autore della Cronica della Novalefa ( d). Secondo gli abufi di quefti Secoli P. ». t. 2. barbari avea l’Imperador Corrado, ftando in Roma, conferita Rer.itaiuar.\n Badia della Novalefa al Nipote di Sant’Odilone Abbate di p*g- 760. Giugni , il quale per effere giovinetto , dopo averle recato ron lieve danno, la concedette in benefìzio ( probabilmente per danari ) ad Alberico Vefcovo dr Como . Quello Prelato ingordo Taurìnum venìens, egit arte callida curri Marchione Magntfredo, & fratte Juo Adelrico Pro?fu le ( d’Aftì ), datoque multo pretto, ut Abbatem caperei ; quod & fecìt. Nel dì feguente i Cittadini