Anno MCLXV. fe. Quivi era il Clero veftito de’ facri ammanti, quivi i Giudei colla iacra Bibbia nelle braccia , e i Giudici, e le Milizie Colle loro iflfegne . Con quefta procefiìone e fra gli alti viva dei Popolo, pajsò il Papa alla Bafilica, & indi al Palazzo del Luterano, con tanta allegria della Città, che non v’ era memoria d altra sì lieta giornata in quel Popolo * Giunto in Germania 1’ Imperador Federigo vi trovò accefa la guerra. ( a ) Imperocché avendo Ugo Conte Palatino di Toin- 'f* gen fatto impiccare due uomini del Duca Guelfo juniore, al qua Ln Oiron 'J^ le il Duca Guelfo femore avea rinunziato gli Stati della Suevia , AcbasUr. per attendere a quei dell’ Italia, elio giovane Guelfo non poten- fPcrè-Lnilir-do averne i'oddisfazione, nule a ferro , e fuoco il dì lui paefe 4 Ricorfe il Palatino per aiuto a Federigo Duca di Rotemburg t Cugino dell’ Imperadore , e iiccome fra la Caia di lui , erede della Guibeliii.ga , che noi ora diciam Ghibellina , e la Cafa E-iienfe-Guelfa del Duca Guelfo era antica la gara e la nemicizia : così Federigo prefe volentieri ad afiifterlo . il giovane Guelfo aneli’egli ebbe dalla fua Bertoldo Duca di Zeringhen, ed altri Principi . Ne’ primi giorni di Settembre vennero alle mani i due efer» citi, e Guelfo ne andò rotto con lafciarvi prigioni novecento de* fuoi cavalieri. A quefta nuova il vecchio Duca Guelfo, ardente di collera, corfe dall' Italia in Germania, aiTediò , ed efpugnò varie Cartella, e vittoriofo andò a ripofariì nelle fue Terre. Ma il Palatino colle forze del Duca Federigo avendo congiunto l’Armata de’ Boemi, gente allora fieriiìima , rinforzò la guerra, che coftò immenfi danni e guaiti a quelle contrade, eiiendo venuti i Boemi per la Baviera , e Suevia fino al Lago di Genevra , commettendo infiniti difordini. S’interpofe 1’ Aupuito Federigo, fece rilafciare i prigioni , e dare nella Dieta d’ Uhna al Duca Guelfo loddisfazione : con che fi fmorzò quell’incendio. Tenne ancora Federigo in queft’Anno (¿) una Dieta in Erbipoli , ^ Cfoonit o fia in Wntzburgo , dove circa quaranta Vefcovi Tedefchi giù- Rdcherfperg. rarono d' ubbidire al fallo Pontefice Paiquale , o fia Guido da adhun‘Ann‘ Crema . Nell’Anno preiente ancora, come s’ ha dalla Cronica di Folla nuova ( c) , Cnfìiano eletto, o per dir meglio, inìru- io Arcivefcovo di Magonza, col Conte Gotolino, e con alcune J/cJcfnT iòldateiche pafsò nella Campania Romana , e fece giurar fedel- Chron• tà da tutti que’ Popoli all’ Antipapa Pafquale, condotto da lui fi- nna' no a \ iterbo , e all’ Imperadore . Perchè Anagni ricusò d’ ubbidire , diede il guaito alle lue campagne, ed incendiò Ciftcrna, N n 4 Ma