Annali d’ Italia. nell’ Anno io88. con dire, che Bari fi accordò coi Boamondo : e fe ciò foffe , nell’ Anno prefente fi larebbono que’ due Principi a-micati. Soggiugne il Malaterra, che nell’ Anno 1089. efio Conte (a) Maiater. Ruggieri (a) pafsò alle terze Nozze con Adelaide , Nipote di Bo--4.eap.14. nija-l0 fan)0fiiiimo Marchefe d’ Italia, cioè, come fi crede, Mar- cheiè del Monferrato . Finalmente fcrive, che nell’ Anno prefente il Popolo della Città di Neto fi fuggetrò a! di lui dominio: con che niun Luogo in Sicilia reitò, che non riconoicfffe la di lui iì-gnoria. EreiTe egli varj Vefcovati , fondò Chiefe e Monifterj , pro-moffe in ogni parte il culto del vero Dio, precedendo a tutti coll’ efempio della pietà. Reftò nondimeno in Sicilia una gran quantità di Saraceni, a’quali fu permeilo il vivere e credere lecondo la loro Legge, purché offervaffero la fedeltà dovuta al Sovrano. Pafsò in oltre il Conte Ruggieri coll’ Armata navale all’ liola di Malta nel Mefe di Luglio, e mife 1’affedio alla Città . Ha creduto più d’ uno, ch’egli s’impadroniffe di quell’Ifola nell’ Anno prelente, ma fenza fondamento. Tutto ciò, che guadagnò Ruggieri in ta- (b) idem ìb. le fpedizione, come narra Goffredo Malaterra ( b), tu di liberar ¡0. gj- Criftiani , e di coitrignere que’ Mori a pagargli tributi, e a far feco lega con obbligo di aiuto ne’ bifogni. Secondo i conti (c)Ctimilius di Camillo Pellegrini (c), diede fine alla fua vita verfo il fine di niflur‘pr/n Anno Giordano 1. Principe di Capua , lodato non poco da cipumLang. Romoaldo Salernitano. Ma di ciò parleremo all’Anno feguente, in cui forfè fi dee riferir la fua morte . Anno di Cristo mxci. Indizione xiv. di U R B A N o lì. Papa 4. di Arrigo IV. Re 36. imperadore 8. C^Ontinuo’ l’Imperadore Arrigo oftinatamente per tutto ii j verno 1’afì'edio , ovvero il blocco di Mantova . Trovò egli in fine il fegreto di efpugnare una così forte ed importante Città con adoperar la potente mediazion dell’ oro, e fovvertire il cuore di que’ Cittadini. Contra d’ effi perciò Donizone fcancò la fua bile, chiamandoli traditori. Nè gli mancava ragione, perciocché provvedendoli il Duca Guelfo, e la Conteffa Matilda di mano in mano del bifognevole , avrebbono potuto, volendo, foftener più anni 1’affedio, e mantener la promeffa fatta di non aderir mai ad Arrigo. Entrarono dunque 1’ armi Tedeiche in duella Città, non già