Anko MCLV. Lafciarono i Pavelì un corpo di lor gente , che altro per otto giorni non fece , che rovinar da’ fondamenti le cale non affatto atterrate dal fuoco. Nel dì 17. d’ Aprile , giorno di Domenica, Federigo invitato da5 Paveii alla lor Città , quivi per attellato di Ottone Fri-iìngenfe ( a ) in £ccle(ia Sancii Michaelìs , ubi andcfuum Regum Lon- (a) O/i® gobardorum Paladum fu.it , cum multo civium tripudio Coronaìur . GuaLvano Fiamma, Buonincontro Morigia , ed altri Scrittori denc.¡.liba* Milaneiì lafciarono fcritto , che Federigo fu coronato in Santo caP- *'• Ambrofio di Milano , o pure in Monza , chi dice nell’ Anno 1154. e chi nel prefente 115 5 - Senza efaminar meglio quella loro opinione, anchl io la riferii nel mio Trattato de. Corona Ferrea (¿) ilampato nell’ Anno 1698. Ora conofco eifere una frot- LatiniT°2. sola di quegli Storici . La nimicizia inforta fra lui, e i Milane!! «on gli permife di viiitar Milano, o Monza, e molto meno di ricevere la Corona del Ferro dalle mani di Uberto Arcivefcovo. Anzi, iìccome oifervò il Sigonio (<-'), e dopo Jui il Signor Saf- (c) sigon. de iì (d) , nè pur ii dee credere, che feguiiTe la Coronazione ed ltaL unzione di lui in Pavia. Il Coronatur del Frifingenfe unicamen- (a ) Saxìtts te vuol dire, ch’egli nella Batilica di San Michele lì fece vedere inNotìs ai colla Corona in capo, e lo Scettro in mano. Venne Federigo as‘8°nlum' Piacenza , Città , che dopo avere nel dì 26. d’ Aprile ricevuto il foccorfo della cavalleria e fanteria di due Porte di Milano , s’ era ben preparata alla difefa. Quello apparato e la fretta di Federigo , efentarono da ulteriori moleflie quella Città. Celebrò Federigo vicino a Bologna la Fella della Pentecofte , e il Ghi-rardacci (e) rapporta un fuo Diploma dato III. Idus Maii jux- ^ e ycklrar^ la Rhenum, in cui ordina a i Bologneiì di rifare il Cailello di dacci ìjior.di Medicina, da effi diftrutto . Dì là pafsò in Tofcana , dove co-Boloèna 13' mandò a i Pifani d’ armare la lor Flotta contra di Guglielmo , He di Sicilia , e diede 1’ Arcivefcovato di Ravenna ad Anfelmo Vefcovo di Avelberg, flato fuo Ambafciatore a Coftantinopcli, con invertirlo fecondo il folito dell’ Efarcato di Ravenna . Camminava a gran giornate egli, e 1’ efercito fuo verfo Roma , e que- ,,, c^d ^ ila iua fretta diede non poca apprenfione a Papa Adriano (/), Aragoma il che per anche non fapeva con qual animo veniiTe quello Prin- Vit. Adriani ape , e Principe , a cui coilava poco F eccidio delle Città. Per lV‘ coniiglio di Pietro Prefetto di Roma, e di Ottone Frangipane, gli mandò incontro per concertar prima le cofe tre Cardinali, che trovarono Federigo in S. Quirico . Fra l’altre domande, che K k 1 que-