44 6 Annaii d’ Italia: de1 nemici pollandoli al fiume Chiano. Il non vedere comparire alcuno dalla Sicilia , accrefceva ogni dì più la credenza della morre del Re': quando ecco arrivare effo Re a Salerno nel dì 5* di Giugno , e dar l'ubito gli ordini per unir tutte le fue forze . La prima fua imprefa fu contro la Città d’ Averfa , da cui ef-fendo fuggita buona parte di que’ Cittadini per paura a Napoli, non credendoli ivi ficuro il Conte Raìnolfo , anch’egli tenne la me-deiima via . Reiìò la dianzi opulenta Città alia diicrezion di Ruggieri, che dopo averla abbandonata al facco , la fece dare alle fiamme . Devaftò pofcia tutti 1 contorni di Napoli ; e Guarino iuo Cancelliere inviato contro le Terre del fuddetto Conte , s’ impadronì dell’ amena Città d’ Alife e di Sant’Angelo. Perchè Cajazzo e Santa Agata fecero refìflenza, pafsò lo ilelfo Ruggieri all’ aifedio di eife , e le coftrinfe alla refa . Di là tornò ad infettar Napoli j ma conofcendo troppo difficile la conquida di quella forre Città, fe ne ritirò, comandando folamente , che fi rifabbri-caife Cucolo ed Averfa, per riitrignere ed infettale co i loro pre-iìdj i Napoletani. Alle calde iftanze di Roberto Principe di Ca-poa, e come iì può credere anche di Papa Innocenzo, fpediro-no i Pifani in queft’ Anno altre venti navi con gente guerriera a Napoli per opporli a gli attentati del Re Ruggieri . Trovavaiì allora la Città d’ Amalfi fenza Milizia , perchè impegnati gli abili all’armi dal Re parte per mare, e parte in terra contra de’ fuoi nemici. Animaronfi perciò i Pifani ad aifalire una mattina quella Città, e 1’ aifalirla e il prenderla fu lo ile ilo . Andò tutta a facco quella ricchiffima Città ; innumerabile e preziofo fu il bottino , che vi fecero , e ne afportarono alle lor navi i Pifani. In quella congiuntura vecchia tradizione fra ì Pifani è fiata, che i lor Maggiori, trovato in Amalfi Tanticbiffimo e rinomato Codice delle Pandette Pifane, lo portaiìèro colle altre fpoglie a Pifa, da dove poi per le difgrazie di quella Repubblica pafsò a Firenze. V’ha uno Scrittore del Secolo Quattode-cimo da me dato alla luce, che lo accenna. Se pofsa 1’ affer-zion fua ballare, s' è difputato fra due valenti Letterati in que* fti ultimi tempi : intorno a che nulla io olerei di decidere. Ben fo , che nell’ Anno prefente 11 3 5. chiamato da’ Pifani fecondo il loro itile 1136. toccò ad Amalfi la difavventura fuddetta. Po-(3) AUxan. j Pifani fecero lo fteifo giuoco (a) alla Scala, a Revello, tpTCap lo. e altri piccoli Luoghi. Ma faputofi dal Re Ruggieri il guaito dato dall’armi Pifane, da Averfa accorfe cola colla fua Armata $ etrp-