Anno MXIII. 45 ne con un confiderabile cambiamento di governi in Italia. Ma prima di narrar la feconda venuta del Re Arrigo , raccoglieremo alcune altre poche notizie , che riguardano 1’ Anno prefente . Leggeri una Donazione fatta da Papa Benedetto Vili, a Guido Abbate di Farfa (a) Anno Deo propino , Pontificatus Domni Benedicìi (a) Antiq. fammi Pontificis & univerfalis Papce Vili, in facratifjìma Sede bea- ^ Dl*‘ ti Petri Primo, Indizione XI. Menfe Junio , die II. In quell’ Anno parimente die quinto Menfe Madio, Indizione XI. Adalberone Duca di Carintia, e Marchefe della Marca di Verona , tenne un Placito ( b ) in Comitatu Veronenfe in loco & fundo Monaflerii (b) Antichi-Sancii Zenonis , non longe prope muros Civitatis Veronenfe , ào- ^ ve fu decifa una cauta in favore del nobiliflìmo Moniilero di S. Za-cheria di Venezia . Perchè quivi fi trattava di una Corte polla nel territorio di Monfelice , di cui erano padroni allora i Marcheli Alberto Atfo 1. ed Ugo Fratelli, Antenati della Cafa d’ Efte , perciò anch’ eifi v’ affifterono, e il Notaio fcriffe la Carta ex jus-fione Domai A^oni & Ugoni Marchionis. Abbiamo oltre a ciò un altro Placito, tenuto da i fuddetti due Marchefi in Monfelice (fe-gno del loro dominio in quella riguardevol Terra ) Anno Domni Henrici Regis hic in Italia Decimo die Menfe Madio , Indizione XI. Il fuo principio è quello : Dum in Dei nomine in Comitatu. Patavenfi & in Judiciaria Montifìllicana in p ree dicio loco Mon-tefìlice in manfìone publica refideret Domnus A^o & Ugo germa-nis Marchiones &c. Nelle fottofcrizioni fi legge Adelbertus , qui Aio vocatur tkc. Ugo Marchio &c. Però cominciamo a feorgere in que’ paefi i Principi progenitori della Cafa d’Efte , forfè per eredità loro pervenuta da Ugo Marchefe di Tofcana . Ed è ben verifimile , che già poffedeffero Efle, Rovigo, ed altre Terree Caftelia , che troveremo andando innanzi di loro giurisdizione . Dopo avere i! Re Arrigo dato buon fello a gli affari della Germania, e {labilità qualche concordia con Boleslao Duca di Polonia, determinò di tornare perla feconda volta in Italia. Doveano ef-fere frequenti e caldi gl’inviti, che venivano dalle Città di Lombardia, travagliate dall’Armi del Re Ardoino. Ma quel, che più (lava a cuore al Re Arrigo, era la protezione imprefa di Papa Benedetto Vili, e la brama di vederli in capo la Corona Imperiale . Però fui finir dell’ Autunno ( c ) colla Regql Conforte ^ Annali-Cunegonda, e con un poffente efercito, al difpetto delle pioggia (la Saxo> dirotte, e delle inondazioni de’ fiumi, comparve in Italia, ed ar-rivato a Pavia, quivi Natale Domini konorifice celebrava . Girolamo