Anno MXXXIX.	ih
Italico nè dell’ Imperio , le non dopo le Coronazioni : pure mi prendo io la libertà di cominciar qui 1’ Epoca dal di lui Regno in Italia, al vedere, che una Carta riferita dal Campi ( <rz ), e (a ) Campi icritta in Piacenza , ha quefte Note : Anno ab jncarnatione Do- Jlaf mìni MXL1V. Anno Regni Donni Henrìci Rex hic in Italia Quinto, Nono Kalendas Apriìis Indiclione XII. il che fa baltevolmen-te intendere, che almeno i Paveiì, ed altri Popoli d’ Italia , anche fenza la Coronazione Italiana non tardarono molto a ricevere effo Arrigo III. per Re. Un’ altra Carta Piacentina nell’ Anno fe-guente MXLV. ha 1’ Anno Se/Io del Regno d’ ArrigoCosì nel Bollano Càfinefe (¿), e preil'o 1’ Ughelli (c) fi truovano Diplo- (b) BuILk mi dati da eflo Re alle Chiefe d’ Italia coll’ Epoca fuddetta. ìAo C*fincnfe
io	parimente pubblicata (d) una Lettera di Adalgerio Cancella- ) ‘^¡i. rius & Muffus gloriofifjìmi Regis Henrìci, cujus vice in Regno hai. Sacr. fu ni us, a tutto il Popolo di Cremona , con cui gli ordinava d’in-tervenire a i Placiti-di Ubaldo Vefcovo di quella Città. Contutto-(d ) Antiquit. ciò potrebbe effere, che (blamente all’ Anno fuffeguente fi dei- Jtalic- Dif-fe principio all’ Epoca del Regno d’ Italia , cioè dappoiché Enber-Jen" 6' to Arcivefcovo di Milano , ficcome vedremo, andò a riacquiftar la grazia dei medefimo Re Arrigo. Nè mancano Documenti Italiani di quefti tempi, ne’quali niuna menzione è fatta del Regno d’ effo Arrigo .
  Ave a T Augufto Corrado portato con feco in Germania urt implacabil odio contra d’ effo Eriberto, nè altro potendo fare, a-vea incaricato i Principi d’ Italia,, cioè i Vefcovi , Marchefi , e Conti di far afpra guerra a Milano. In fatti alla Primavera di queft’ Anno fi raunarono armi ed armati da varie parti per e-feguire la di lui volontà e vendetta -, ma punto non fi fgomen-, tò Eriberto. (e) Preparò egli buòna copia di munizioni da boc- ^ Arnulr ca , e da guerra; chiamò in Città tutti i Diftrittuali dal grande hìflor. hù~ fino al picciolo ; ed allora fu , che egli inventò il Carroccio , tan- dioL l-2-to pofcia ufato e decantato ne’ Secoli lulieguenti in Lombardia.eap' <7‘ Quefto era un carro condotto da buoi con un’ antenna alzata, che avea Tuli a cima un Pomo derato con due ftendardi bianchi. Nel mezzo v’ era 1’ Immagine del Croci tìiìb. Uno ftuolo de’più forti gli ftava alla guardia, e conducend.vfi quefto Carro in mezzo all’ efercito , colla fua vifta accrei'ceva coraggio ei combattenti.
Di molte baruffe fi fecero in tal congiuntura, ed era per feguir-ne peggio , quando all’ improvvifo giunta la nuova della morte di Corrado, tutto 1’ efercito nimico li levò e sbandò con tal eoa-
                                                                                  fu fio»