A N n o M I I. j 5 bita in Palatio facrofanclo Lateranenfi Anno Quarto ordinationis fuce, Menjìs Decembris die Tenia , Indi olio ne Prima, cominciata nel Settembre. Pretendeva il Vefcovo Superiorità ibpra quel Moniftero ; pretendeva il Papa , che foiTe efente , ed immediatamente fottopoilo alla fama Sede in vigore d’un Privilegio Pontificio . Rifpondeva il Vefcovo : Privilegia hcec non reprobo ; Jedfine conjenfu Antecejforis mei, cujus temporibus illud primum Privilegium factum efl, faclum fuijfe dico . Si folum viderem confenfum, haberem inde aternum filentium. Gli fu moftrata la Lettera del fuo Prede-ceifore col confenfo , anzi con preghiera, che foiTe privilegiato quel Monitlero ; laonde convenne al Vefcovo di cedere . Cosi i Vefcovi d’allora conlentivano alla diminuzion della loro giurisdizione. E di qui fi fcorge, che fi efigeva quello loro confenfo. Ma andando innanzi, fu creduto in Roma fupeifluo il chiederlo, e fi privilegiarono tutti quanti i Moniiien , fecondocbè piaceva a i Romani Pontefici. Annodi Cristo miii. Indizione i. di Giovanni XVII. Papa i. di Giovanni XV1JL Papa i. di A R d o i N o Re d’Italia CIrca il dì ii. di Maggio dell’Anno prefente diede fine alla fua carriera Silveftro IL. Papa, prima chiamato Gerbera. Se fi voletfe credere all’Annahlla Saffone (a), quella me (a) Annali-. defima Stefania , già Moglie di Crelcenzio Confole , decapitato ìfia Saxo ad che attofficò Ottoie HI. Auguilo , malamente conciò anche il Ann‘ MI’ fuddetto Pontefice. Veneficio eiusdem mulieris edam Papa Roma-nus gravatus ajjeritur, ita ut locjuendi ujum amiferit . Non fi può dir, quante curie fi fpargeifero dipoi in difcredito di e ilo. Sslve-ilro . Cioè fu fpacciato per Negromante , e che per patto fegre-to del D.avolo egli arrivaffe al Pontificato, e poco mancò, che miferamente poi tra le griffe dì lui non ifpiraire l’anima. Stoma-cofe calunnie fon quelle , o inventate o Spacciate da Bennone, Cardinale Scismatico a’tempi di Papa Gregorio VII., nell’infame fua invettiva contra della Corte Romana, (¿>) ., Sigeberto , Martino Polacco, Tolomeo da Lucca, ed altri, da quella puzzolente (bì Men-fcrittura traffero la favola indegna del mento raro di quello cs‘^tsor Rert Pontefice, Perciocché per confentimento de gli antichi e miglio- Girman.t./* ri