Anno MCXXXVII. abbandonarono ogni offe fa , e bruciata la macchina preparata , miiero alla vela per tornartene a cafa , e gran fatica durò il Papi per ritenerli . Romoald^ Salernitano (a) racconta, che da (a)Romuald. i Salernitani fu dato alle fiamme il cartello di iegn'o de’ Pifani : Sjkr7"'R^r' del che tanto sdegno concepirono effi Pií’ani contra dell’lmpera- ju¡¡e. dore , per non avergli aiutati , che fi accordarono col Re Ruggieri. Cagionò nondimeno quella mala intelligenza , che non li conquidale la Torre maggiore, o lia la Rocca, in cui lì rifugiò parte della guarnigione del Re Ruggieri. Dopo aver celebr ta la Fella dell’Ailunzion della Vergine in Salerno , il Papa e 1’ Imperadore fen vennero ad Avellino , e quivi trattarono di creare un Duca di Puglia, che per valore e prudenza forte atto a governare e follener que’ Popoli contro la potenza del Re Ruggieri. E perciocché Roberto Principe ài Ca-poa per la delicatezza del fuo corpo , e per altri difetti d’ animo , non pcrve a propofito per sì rilevante impiego , ne fu creduto più degno il Conte Rainolfo , chiamato da altri Rainone, e Reginolfo, ma da altri poi con errore RaidoIjo , e Rainaldo. Qui inforfe lite fra il Papa e l’imperadore , pretendendo cari aun d’ eiìì la Sovranità in quelle parti, e il diritto d’invertir- lo . Era dianzi nata un’ altra controversa fra loro a cagion di Salerno (6), che il Papa dicea di fuo diritto, e l’imperadore (j>) P^rus lo fofteneva per Città dell’Imperio , come s’ha principaìmen - c'afià. te da Rom >aldo Salernitano , Per quali trenta giorni durò la dìf- <<7. puta delflnveftitura da darli al Conte Rainolfo , nè altro temperamento trovandofi, finalmente tenendo coll“ mani amendue, cioè Innocenzo e Lottario il Gonfalone (c) , per mezzo d’ erto ^ 0tt°Fr!’ l’invertirono del Ducato con infinita allegrezza di que’ Popoli. ctronAib. 7! Un’altra calda conrefa , narrata a lungo da Pietro Diacono , fu cap.20. ne’medefimi tempi fra queiti due fupremi Principi della Chie- Fak°- Belnf' f 1 II » 1 1 • n ■ 1' ; 1 . 1 1 ‘ » x Vent. ln ia e dell Imperio, a cagion di Rinaldo eletto Abbate di Monte Calino. Perchè ciò era feguito lenza confentimento di Papa Innocenzo li. e perchè egli pretendea Scomunicati que’ Monaci per avere aderito all’ Antipapa , non voleva ammettere per conto alcuno quell’ Eletto , e pretendeva , che i Monaci venuti al campo , gh comparilTero davanti in abito di penitenza ad implorar l’artoluzione. Si fece una lunga difputa per quello. Lottario foftenne per quanto porè i Monaci , e la libertà di quell’ mfigne Momllero, ficcome Camera dell'Imperio -, ma in fine * apa Innocenzo il. la vinte. Fu rigettato Rinaldo, e premorto