Anno MLXXX. non perdè tempo Giordano Figliuolo dei Conte Ruggieri ad accorrere colà con un picciolo corpo di cavalleria. Trovò Schierati i Saraceni Sotto quella Città, gli affali con incredi-bil valore, e talmente li riempiè di terrore, che non credendosi iìcuri nè pure nella Città, l’abbandonarono con ritirai! in Si-racuSa. Intanto in Germania avvenne una terribil mutazion di cofe (a). Nel dì 15. di Ottobre ieguì la quarta battaglia cam-(a) Miriate pale fra i due Re Arrigo, e Ridolfo. Gran varietà Si truova fra S^‘tou Con gli Scrittori nella deScrizion d’eiìa, chi Softenendo, che Suro - jtantienf.in no meffi in fuga i Saffoni, e chi efferfi dichiarata la vittoria clonico. per loro. Quel che è certo , in quel conflitto reftò mortalmen- ^[1°slJ0'nt te ferito, e di lì a non molto morì il Re Ridolfo. L’Autore & ahi. della Vita di Arrigo IV. préffo il Reubero (¿) pretende, eh’ (£) A^a°r. egli folle uccifo da’fuoi medefimi Soldati, guadagnati con da- jv. ^ÙT naro dal Re Arrigo. Quello colpo Sconcertò Sommamente gli Reuberum. affari della Lega Cattolica non Solo in Germania, ma anche in Italia, ed efpofe alle dicerie de’nemici il Pontefice Gregorio VII. Se merita fede Sigeberto (c), avea predetto effo Papa, che in ^ quell’Anno farebbe morto il SalSo Re, intendendo di Arrigo, ma in vece Sua fini di vivere il Re Ridolfo. Potrebbe effere una favola; ma certo egli fcrivendo a tutti i Fedeli (i), avea (d) Gregor. fatto loro fperare, nefindorum perturbatlunem menta ruina ci-v}Lls & to fedandam , & fanclcz Ecclefice pacem, & fecuritatem ( ficut ^oi' 7'&9'-de divina clementìa confìdentes promittimus ) proxime Jìabihen-dam. Si raccoglie lo (leffo da altre fue Lettere. Però fecero grande Schiamazzo i partigiani d’ Arrigo per l’avvenimento tutto contrario alle promeffe o Speranze Pontificie. Loro ha già ril'potlo il Cardinal Baromo ( e ), e meritano intorno a ciò (e)Baron in d’effsr lette anche le rifleffiom dell’ Abbate Fleury ( f ) . A Annal. Ecs, quello iufiuflo accidente un altro Se ne aggmnie in Italia> pUu,ry Rifoluta la celebre Conteffa Matilda di {oilener gl’ intereffi del Romano Pontefice, e di tentare Secondo il concerto fatto P^fation. di cacciar da Ravenna 1’Antipapa Guiberto ; avea ratinate le fue forze nel territorio di Mantova, Città allora a lei ubbidiente. Ma fu anche in armi quaiì tutta la Lombardia in aiuto di Arrigo , e con un potente efercito (ì porto alla Volta, Lu >go del Mantovano, (g) Quivi vennero alle mani le due Armate, e a quella della Conteffa toccò la rotta nel dì 15. di Ottobre, cioè nel giorno ileffo, in cui Seguì l’altro infeliceiTChrÒnLk con- %