14 Annali d’ Italia. una rara probità e faviezza , parvero tali prerogative allo fletto Arrigo , non per anche Re , che gli mando ad otferire il Regno . Ma egli con umiltà fi fottratte a quefto onore e pelo, e per quanto potè, cooperò dipoi all’ esaltazione d’Arrigo. Dalla Germania , ove era ito etto Ottone , ebbe ordine di tornarcene in Italia con un picciolo corpo di Armata. Ardoino , che teneva di buone fpie , non folo penetrò la di lui venuta, ma Teppe ancora , che calato etto in Italia , erano per unire con lui le forze loro Federigo Arcivefcovo di Ravenna , e Teodolfo Marchefe. Così ha il te-<*) Ann,7- (lo di Di t maro , e quello eziandio dell’ Annalifta Salione (a)j Tvd S''XEc nia fenza dubbio in vece di Teodolfo, s'ha quivi da leggere Teo-“carihim. daldo, o fia Tedaldo Marchefe, Avolo della gloriola Contetta Ma- (b) Adel- tilda . Tieboldu-f è nominato da Adelboldo (/>). Però Ardoino fopra! Ml frettolofamente con tutte le fùe foize accorfe alle Chiufe d'Italia , che fìnquì erano fiate guardate da gli uomini del Vefco-vo di Verona, e per forzale prefe. S’avanzò anche fino a Trento , credendo , che colà foiTero già calati 1 Tedefchi; ma non avendoli trovati, fe ne tornò in fretta alla campagna di Verona. Celebrava egli la Fetta del fanto Natale in un Gattello , quando giunto il Duca Ottone alla Cimila dell’ Adige , e trovato ferrato quel patto , mandò al Re Ardoino pregandolo della licenza di poter pattare. Trattenne Ardoino 1 Metti fino alla mattina feguen-te , e nella notte ratinate le fue truppe, fui far del giorno m ordinanza di battaglia portoflì ad aflalire i nemici. CaUla fu quell’ azione, molto fangue coito all’una e all’altra parte ; ma in fine Tettarono fconfitti 1 Tedelchi, e pochi fe ne falvarono coll’ajuto delle gambe. N rra il Sigomo quello fatto fotto l’Anno 1003. (c\ P a gius ma affai chiaramente ‘lì raccoglie da Ditmaro , che ciò feguì fui Ann i Ba term*nare dell’Anno prefente. Non errò già egli, come preten-ron.adAr.n.àe il Padre Pagi (c), in raccontare una tal battaglia e vittoria, 1004. eflendo cofa indubitata, perchè attenta da Ditmaro ( d), e da «Ir Adelboldo (e) Scrittori di quelh tempi. Parimente Arnolfo Srote) Addioi- rico del prefente Secolo fcrive (/), che il Re Arrigo per configlio dus de’ Principi d Italia fegretamente a lui favorevoli, direxit in ita- ff) Arnuìf. ham fu um cum exercitu Ducem. Cui occurrens virili ter Ardoinus, Hiflor, Mt'facla congrejsione in Campo Fabnccc, quampluns flravit , ceteros lf5 extra fines Regni fuga vi t. Curiofa cofa è il vedere un contratto, (g) ‘ Ugheii. feguito in queft Anno fra Canone , o fia Corrado Vefcovo di Pe-ital. Sacr. rugia , e i’Abbate del Moniftero di S. Pietro di Perugia, (o) Prce-pty 9'8- fiorite Donino Sylvejìro il. Romance òedis toMìfce, in Syrodo ha-