Anno M L V I I I. Anno di Cristo mlviii. Indizione xi. di Benedetto X. Papa i. di ARRIGO IV. Re di Germania e d’Italia 3. SE aveffe Dio conceduta più lunga vita al Pontefice Stefano IX. potevano afpettarfi da lui di grandi imprefe non meno di Pietà, che di Politica. Racconta Leone Mariìcano (a), eh’ egli ( ) Leo o-mandò ordine a Monte Cafino di portare con gran fretta, e nafcoilo a Roma tutto ilTeforo di quel facro Luogo in oro ed argento, promettendo in breve di rifare il danno, e con ufura . Il motivo di tal novità era ignoto; ma fu creduto , eh’ egli foffe dietro a mettere nel capo dei Duca Goffredo fuo Fratello le corone del Regno d’ Italia, e del Romano Imperio. Difponebat autern fratri fuo Duci Gotifredo apud Tujciam in colloquio /ungi, eique , ut ferebatur, Imperialem Coronara largiri ; demum vero ad Nor-mannos Italia expellendos, qui maximo ilh odio erant , una cum co revertí. Ma 1’ uomo propone, e Dio difpone. Non ebbe egli tempo da effettuar queflo difegno , il quale, fe pure è vero, a-vrebbe portato una gran taccia al nome fuo preffo la nazione Germanica, ma farebbe forfè flato la falute dell’ Italia, con rifpar-miarle tanti fconcerti, che pofeia avvennero per cagione di un Re Fanciullo allora, e poi carico di vizj . Fu portato al Papa il. Teloro Cafinenfe , ma ben mal volentieri, da i Monaci. Una vifione raccontata al Papa, e gli fcrupoli inforti nella di lui delicata cofcienza, furono cagione , eh’ egli ordinaffe, che tutto quell’ oro ed argento foffe ricondotto al fuo Momftero . Maggiormente intanto fi aggravava la di lui malattia ; e però unito il Clero e Popolo Romano, 1’ obbligò a promettere , che in cafo di fua morte non palferebbono all’ elezione del nuovo Papa, finché non folle tornato di Germania Ildebrando Cardinale Suddiacono della Chiefa Romana, e Abbate di. S. Paolo, chiamato da Lamberto ( b ) vir & eloquentice & facrarum Literarum eruditione valde ad-(VS Lamber, mirandas. Era quelli flato inviato per comun parere da Roma““ Sc/Iha: all’ Imperadrice Agnefe per gli affari e bifogni occorrenti di que chfoÉo, “ ili pericolofi tempi. Andoffene poi il Pontefice Stefano a Firenze in Tofcana a trovare il Fratello, e vi trovò anche la morte , che il portò a miglior vita nel dì 29. di Marzo , affittito nella malattia dal fanto Abbate di Clugnì Ugo. Dio onorò la fua fepoltu-ra con varj miracoli. A quella nuova il Popolo Romano, che non Tomo VI. M 3 s’ era