i8i Annali d' Italia. s’era mai faputo accomodare ad aver Pontefici Tedefchi, e fpe-zialmente eletti dall’imperadore , tuttoché i cinque ultimi venuti di colà fofìero fiati perfonaggi fanti, o almeno affai benemeriti della Chiefa Romana , fece tofto un gran broglio per creare un Papa Romano. Gregorio Figliuolo d’Alberico, Conte Tufcolano o fia di Frafcati, unito con altri potenti di Roía) Leo o ma (a), e guadagnata con danari buona parte del Clero e flien/is i. 3. popolo, corfe in tempo di notte con affai gente armata alla Chiefa, e quivi tumultuariamente fece eleggere Papa Giovanni Vefcovo di Veletn, fopranominato poi Mincio ( parola forfè tratta dal Franzefe Minee, che fignificava Leggiere e Balordo » e potè dar l’origine alla parola oggidì ufata di Mincione Minchione ) il quale affunfe il nome di Benedetto X. Era uomo privo affatto di Lettere per atteftato di S. Pier Damiano. A quefta fregolata elezione, contraria a i facri Canoni, e fatta anche fenza il confentimento della Corte Germanica, cioè contra del giuramento intorno a ciò preftato al defunto Impe» radore Arrigo ìli. e contra del forte divieto fatto dall’ ultimo defunto Papa Stefano IX. a quefta elezione, diffi , con tutto vigore fi oppofe il fuddetto S. Pier Damiano Vefcovo d’Oftia con gli altri Cardinali. Proteftarono , intimarono fcomuniche j ma indarno tutto. Furono efiì affretti a fuggircene, e a nafeonderfit per timor della vita; e il Popolo, giacché non fi potea avere il Vefcovo Oftienfe , a cui apparteneva la confecrazion del nuovo Pontefice , per forza obbligò 1’ Arciprete d’Ortia , uomo ignorante , a cotifecrar quefto illegittimo e Simoniaco Papa: cofaanch5 ella affatto ripugnante alla difcipìina della Chiefa. Giunto ir» Germania 1’avvifo della morte del Papa, e nel- lo fteffo tempo quel della novità commeffa in Roma, non tardò l’Imperadrice Agnefe a rimandare in Italia il Cardinale Ildebrando con ordine di andar di concerto col Duca Gotifredo, per provvedere a querti difordini. Intanto arrivò a quella Corre, per atteftato di Lamberto, un’ Ambasceria di que’Rnmani, che nora a-veano acconfentito all’ intruiione di Mincio, rapprefentandofi pronti ad ofTervare verfo il Re Figliuolo quella fedeltà, che aveano mantenuta verfo l’Augufto fuo Padre, e pregando caldamente il Re di mandar loro quel Papa, che gli piaceffe, perchè ognuno abborriva l’intrufo. Si trattò dunque di eleggere un Pontefice legittimo, e s’accordarono infierne nella Città di Siena, dove fu celebrato un Concilio, i Primati tanto Romani, che Tedef-