Anno MCLV, derigo. Rifpofe loro di maravigliariì, che foiTero venuti eoa penliero di dar legge a chi iìccome Principe e Sovrano di R.oma doveva egli imporle ad eilì. Efaltò la potenza e il diritto de gl’ imperatori Franchi e Tedefchi , e rigettò le lor proporzioni. Parttcipato poi 1’ affare al Papa , fu configliato a non fidarti di quel Popolo , e di fpedire il più prefto poilibile ad impoifelìariì di San Pietro, e della Città Leonina: parere, che torto fu, e eoa felicità eieguito . Nella mattina del dì feguente , giorno 18. di Giugno, fo-lennemente marciò Federigo a San Pietro, accolto dal Papa a i gradini della Bafilica , e dopo aver preilati i foliti giuramenti , cantata , che fu la Meifa , ricevette dalle mani del Pontefice la Corona imperiale con gli altri ornamenti , e con alte acclamazioni di tutta 1’Armata . Ma i Romani, che videro fatta la fella lenza di loro, come impazziti per la rabbia, dopo aver tenuto contiglio in Campidoglio, diedero all'armi , e circa il mezzo giorno furiofamente ufeirono di Città , e cominciarono verfo S. Pietro a far man balTa contra qualunque Tedefco, che incontravano. Corfero anche i Tedefchi all’armi, e ti diede principio ad una terribil mifchia , cedendo ora gli uni , ora gli altri ; e quella durò fin verfo la notte, ma colla peggio de’ Romani, de quali circa mille rimafero fui campo , innumerabili feriti , dugento prigioni: il rello fi falvò nella Città. Afflittiflimo per quella Tragedia il Papa , tanto fi adoperò colle preghiere , che fece nlafciar i prigioni al Prefetto di Roma. Nel dì lèguente egli e r imperadore , giacché mancava loro la fuffiilenza de" vìveri, ritiratili a Tivoli , quivi diedero ripofo all’ et'ercito ; e dipoi venuta la Fella di San Pietro , la celebrarono folennemente a Ponte Lucano. Miffam Adriano Papa celebrante, imperator coronatur, dice il t nfingenfe ( a ) . Cioè vi alliilè Federigo colla Corona in capo, il qual palio dichiara l’altro fopradetto di Coronatur in Pavia. L’ Autore della Vita d’Adriano IV. (b) fcrive , che in tal congiuntura Pentijex & Auguflus ad Mijfarum [olemnia in die dia parua■ Coronati procefferunt. Crefcendo pofeia 1 caldi e le malattie de’ foldati, Federigo lafciato il Papa , come lì può credere , aliai delufo , dopo avergli rilafciato il dominio di Tivoli, falvo in omnibus jure Imperiali , fi rimife in viaggio alla volta della Lombardia . Giunto a Spoleti , nè potendo ottener vettovaglia , nè contribuzione da quel Popolo , che avea anche ritenuto prigione il Conte Guido Guerra , il più ricco fra i Baroni della Toica-Tomo VI. “ K k 3 na , ( a ) Idem c.24. ( b) Card, di Arag. in Vit, Adrian. IV,