IX » temuti per la potenza, e per le crudeltà odiatiilìmi a tempo di » S. Leone IX. In appreiìò ftabilifce ii cambio del Vefcovado di » Bamberga , e altre pertinenze delia S. Sede in Germania col »Principato di Benevento Tanno 1052. tra 1’Imperadore Enrico » lì., e il medeiìmo S. Pontefice , il quale fa mirare in Beneven-» to, come in Città fua , T anno Seguente dopo lo Svantaggio del-» le fue armi contro i Normanni. E finalmente Tanno 1059. ac-» corda T inveftitura di Puglia, e Calabria, e infietre della Sicilia » non per anche conquiftata, la quale diede Niccolò 11. a Rober-» to Guifcardo : e accorda altresì T altra di Capua , e fuo Princi-» pato data dal medefimo Pontefice a Riccardo I. cognato di eflo » Roberto: avvegnaché non ne gli accordi il pacifico dominio fi-» no all’anno 1062. Fa indi vedere il medefimo divenuto ufurpato-» re dopo cinque anni, e nmeiTo in dovere da Goffredo Marche-» Se di ToScana, il quale ricupera i Suoi diritti alla S. Sede, lnol-» tre ammette a gli anni 1073., e 1089. i giuramenti di fedeltà, e » Vaflallaggio al Romano Pontefice. £ fe a tutto ciò non aveS-» Se aggiunta quella Sua appendice, cioè che a que’tempi fi fa-» ceva valere la Donazione di Coftantino , e che s eran dati fuo-» ri i Diplomi di Lodovico Pio, d’Ottone I. e d'Enrico I. con » delle addizioni; quefta parte di Storia non darebbe niente da ri-» dire ; e fi potrebbe facilmente perdonare al Sig. Muratori quanto » ha Scritto delle altre parti dello Stato Ecclefiaftico, per fofte-» nere , ciò che aveva avanzato in altre fue opere. » Questa medefima appendice gli ha anche difformata la fopra » da noi accennata, e lodata Sentenza, perchè le dà un principio » fondato al l’olito fulle immaginazioni, e opinioni, che mal s’ ac-» cordano con una veridica confeffione. Tuttavia eccola, qual » ella è : Potrebbejl credere, che fu tali fondamenti fi piantaffe il prin-» cipio de diritti, che da allora fin qua , cioè per tanti fecoli, gode » la Sede Apoflolica fopra le due Sicilie , nelle quali ha (ìabilito una » sì autentica , e giufla Sovranità, e preferitone , contro cui non fi può » allegare ragione alcuna. Le due fole circoilanze vere veriiìime di » tal fentenza, cioè la Sovranità , e preferizione di tanti fecoli , » oltre al manifeftare il retto giudizio del Sig. Annalifta in quefto «particolare, obbligano noia dimenticarci di quanto ne ha fcrit-» to fopra in contrario , e perciò non ci Siamo curati di riferirlo: »contenti folo d’aver prevenuto chiunque leggerà queiti Annali, »che tutte le linee, anche non affatto rette, hanno quefta fen-*» tenza per centro. » Avreb-