Anno MXLVI. 141 ga, personaggio cofpicuo per la Tua Pietà e Letteratura , il quale con gran ripugnanza accettò e prefe il nome di Clemente II. E ciò , perchè non fi trovò nel Clero Romano , chi foffe creduto degno di sì fublitne miniftero . Crede il Cardinal Baroni o , che quello foffe velamentum fraudis , & adinventus prcetex-tus , quod eligeretur peregrinai, eo quod Romce non reperiretur idoneus : nam quis magis iduneus ipjo Gregorio, quem viri fanclif-Jlmi atque docl.jjimi ejus temporis Jummis laudibus prcedicarunt ? Ma ne vuol egli il Baronio faper più di Vittore III. Papa , e di Leone Cardinale e Vefcovo d’ Oilia , viventi in quello tempo, £ ben informati di quegli affari, ed amendut; chiaramente atce-ilanti, che non erat tunc talis reperto, perdona, quce digne pojjet ad tanti honorem fufficere Sacerdotii ? Nè d’ effo certamente parrà mai degno il i'uddetto Gregorio, da che fu convinto d’effere entrato Simoniacamente nella Sedia di S. Pietro . Lo ileffo S. Pier Da miano , che Tulle prime , per non fapere il mercato fatto , cotanto lodò effo Gregorio, pofcia di lui fcriffe : (a) Super quibus, (a) idem prcefente Henrico Imperatore , quum difceptaret pojìmodum Syno-dale Concilium , quia Venalitas intervenerat , depojuus ejì . Che fe Martin Polacco , ed altri Storici lontani da quelli tempi fcrif-fero , che Clemente 11. fu invafor Apojloliccc Sedis , non meritano d effere afcohati, perchè Clemente fu eletto da tutto il Clero e P'polo Romano. Nel Natale del Signore fu confecrato effo Papa Clemen e //. e nel giorno medefimo con gran pompa fu acclamato Imperador de’ Romani Arrigo Terzo fra i Re di Germania , e Secondo fra gl’ Imperadori . Ricevette non raen egli, che 1’ Augulla fua Conforte Agne/e l’ Imperiai Corona dalle mani del novello Pontefice. E così, come erano coronati, infieme col Papa, (b) e fra i viva e l'accompagnamento del Popolo Romano , (M Herman; e dell' altre Nazioni, amendue pattarono al Palazzo del Laterano. Comraaus Celebratiflìmo era in quelli tempi-il Moniilero della Pompofa ,ln Ch’onlco' oggidì nel dillretto di Ferrara, Moniilero antichittìmo, ma fom-mamente arricchito da Ugo Marchefe, uno de gli Antenati della Cafa d’ Elle, ed illuilrato in maniera da Guido Abbate fanto , che Guido Aretino Monaco, rilloratore del Canto fermo, in una fua lettera rapportata dal Cardinal Baronio all’ Anno 1022. (c)(c) s,iron. nominando il Moniilero Pompofiano, ebbe a dire: Quod modo in inaliti efi' per Dei gratiam, & Reverentijjimi Guidoms indujìriam iti Italia Primum. Era 1’ Abbate Guido in iilima grande pretto il Re Arrigo, e però ficcome colla dalla Vita di lui, feruta da