Anno MXXIX. n ta Maria de ipfo loco Portalbero. Molt’ altri effetti della lua Pietà e munificenza verfo le Chiefe ci ha nafcofo il tempo ; ma non ci è già ignoto , eh’egli magnificamente arricchì l’antica Badia della Pompofa , fituata oggidì nel dillretto di Ferrara, e governata dal vivente allora Guido Abbate, uomo fanto , di cui s’èparlato di fopra . Arrigo II. fra gl’Imperadori in un fuo Diploma, da meda-to alla luce nelle Antichità Eftenfi, e fcritto nel Settembre dell’Anno 1045. chiama effa Badia ab Ugone Marchione magnifice ditatam, e le conferma quicquid Jlbì junior Ugo Marchio Filius Uberà de-dit. L’Anno in cui quello Principe mancò di vita, è a noi ignoto. Probabilmente non molto fopraviffe dopo l’ Anno prefente. Ebbe Moglie , ma non apparifce , eh’ egli lafciaffe dopo di sè Figliuoli : laonde la fua eredità pervenne al Marchefe Alberto yì\\o 1. fuo Fratello , fe era vivo , o pure al Marchefe Alberto Affo II, fuo Nipote, del quale cominceremo a parlar da qui innanzi. Fu di parere l’Ughelli (a), che Eriberto Arcivefco-W Ugheil; xo di Ravenna paffaffe a miglior vita nell’Anno 1027. Non . ne adduce alcuna pruova . Ben certo è per uno Strumentoaddot- thìèpìfiop.^ to da Girolamo Rodi ( b ), che fi rruova in quell’Anno, Anno Rj^enn-Quarto Joannis Papa; , Imperante Chuonrado Anno Tertio, die /¡£1 XI. Aprilis, Indicìione Xll. Arcivescovo di quella Città Ge- -venn. lib, j. beardo. In vece di Anno Quarto , avrà avuto la pergamena Anno V. o pure VI. e il Roffi per ¡sbaglio avrà letto Anno /itegli Hello confeffa , che nell’ Anno feguente 1030. a dì 6. di Giugno correva tuttavia X Anno VI. di Papa Giovanni XIX. Iti un Documento , dame dato alla luce (c), torna a farli vedere il Mar-(e) Anùqu. chele di Su fa Odelrico Magnifredo, o fi a Manfredi, il quale filtalu- Dli~ pretella Figliuolo di un altro Magnifredo Marchefe. Dì quello^ ' Principe avremo occafion di parlare in breve , Anno di Cristo mxxx. Indizione xm. di Giovanni XIX. Papa 7. di Corrado 11. Re di German. 7. Imperad. 4, INsorse in quell’ Anno guerra fra Ì’ Imperador Corrado, e Stefano, Primo Re d’Ungheria, Principe fanto , per colpa A„natt n n già de gli Ungheri , ma bensì de Bavareli lor confinanti.(d) HiUeskem Moffe Corrado un potente efercito a quella volta , e giunfe fino al *iume Rab . Seguirono fdccheggi ed meendj si nell* Ungheria, che a smìcì, nella