Anno M L; 15 5 confronto dell’Originale . Siccome apparifce da un Documento da me dato alla luce ( a ) , in queft’ Anno il Marchefe Alberto A\\o (a) Antichi. II. Progenitore de’ Principi Eftenfi , fi truova Conte della Luni- p Fj^fIK giana. Egli è quivi appellato Albertus , qui Ac^o vocatur, Marchio & Comes ijlius Lunenjis Comitato, filius bona memoria, item-que Alberti jimiliterque Ac^o , & Marchio & Comes . In Luni-giana era il forte de’ Beni e Staxi, poffeduti da gli antichi Mar-chefi, appellati pofcia Marchefi d’Efte. Sotto queft’Anno ( fe pure non fu nel 1054. )fi legge una Lettera di Argiro Duca d’Italia a Berardo Abbate di Farfa (¿), in cui egli fi rallegra d’ef-(b) Chronic. fere ftato ammeiTo alla Confraternità, e participazion delle ora-zioni e de’ineriti di que’buoni Monaci. Il titolo fuo molto fp Q-Rer. 'itàhc. ziofo , e degno d’oiTervazione è quefto : Ego Argiro Dei provide ntia Magifìer Vejìis, & Dux Italia, Calabria, Sicilia, Pa-flj.oron.ia. Molto più antico è il rito di fimili Confraternità fra i Monaci; ed eiTo dura tuttavia. Anno di C R I s T o mli. Indizione iv. di Leone IX. Papa 3. di Arrigo III. Re di Germ. 13. Imperad. 6. TRovaronsi l’infaticabil Leone IX. Papa, e V Imperado-re Arrigo in Augufta, dove infieme celebrarono la fefta della Purificazione della fanta Madre di Dio . In tal occafione , per atteftato di Ermanno Contratto (c), 1’Imperadore rimife in (e) Herman-grazia del Papa Unfredo Arcivefcovo di Ravenna. Ma Wiberto (d) . Co^ra' aggiugne una particolarità , cioè , che Unfredo fu chiamato da (¿Yf'Vibèrt. Arrigo ad Augufta, e dopo avere reftituito ai Papa alcuni beni Vu- s- L-°~ ingiuftamente occupati, fu forzato a chiedere l’afloluzion delle n“?IX7‘ l'2' Ceni'ure . Inginocchioffi egli a’ piedi del fanto Pontefice, e perchè tutti i Prelati affilienti interpofero le lor preghiere in favore di lui, Leone con alta voce diffe : A mifura della (uà divozione Dio gli conceda /’ ajfolu^ione di tutti i fuoi falli. Nel levar-fi Unfredo in piedi, fu offervato, che quafi burlandofi del Papa, e tuttavia gonfio di fuperbia, fogghignava. Vennero le lagrime a gli occhi al buon Pontefice , e con voce baffa diffe ad alcuni, che gli ftavano intorno: Oimè, quefto miferabile è morto. Poco flette Unfredo a cader malato ^ ed appena ricondotto in Italia diede fine alla vita e all’alterigia fua. Ermanno Contratto lafciò ferie-