ne Conte o Zìa Duca di Sciampagna . Arrivato nel giorno della Pli-rificazion della Vergine al Moniftero Patermaco, quivi da buona parte de’Grandi d’effo Regno fu riconofciuto per Re, e ne ricevette la Corona nel giorno fteflb . S’ accinfe ancora all’affedio di alcune Cartella ; ma sì fiero e ftraordinario fu il freddo in quelle parti, che convenne deiìftere e ritirarti . Tornoffene dunque indietro, e trovandoti nel Cartello Turcico, vennero ad inchinarlo la vedova Regina di Borgogna Ermengarda , con altri non pochi Borgognoni, i quali aveano fatta la via d’Italia per timor di Odone . Venuta poi la State, 1’ Imperadore in vece di portar l’armi contro il Regno della Borgogna , andò a dirittura a cercar Odone in cafa fua, cioè nella Sciampagna , dove sì terribil guaito diede , che Odone per neceiTità venne a trovar Corrado con tutta umiltà, e a chiedere perdono , con prometter quello , che ficcome uomo di mala fede non voleva efeguire. Contento di quefto fe ne tornò in Germania Corrado. Immaginoftì il Cardinal Baronio (a) {a.)Baron.;n per un parto mal intefo di Glabro , eh’ erto Auguito calaife in quert’ A/inal' Ecc' Anno in Italia . Ciò è troppo lontano dal vero, come avvertì il Padre Pagi ( c ) . Anche il Padre Daniello ( b) finiftramente interpre- (b)Pagius tando un altro parto di Glabro, iì credette, che il Popolo di Mi- a* An™i-lano ribellatoti alFAugurto Corrado, ipedifie nell’Anno prefente Ambafciatori ad offerir la Corona d’Italia al predetto Odone. Ciò (t Daniel feguì molto più tardi, ficcome vedremo. Erano in quefti tempi p^‘^de i Milanefi fommamente attaccati e fedeli all’ Imperadore. Nè fi vuol tacere, che per atteftato del fuddetto Glabro ( d), in queft' G^ber Anno cominciò per la prima volta ad udirfi il nome della Tregua cap‘'rs. 4* di Dio, proporta da i Vefcovi delle Provincie di Arles e di Lione, che poi fu rtabilita più tardi, ed ancha abbracciata da molti in I-talia. Erano allora non meno in Francia , che in Italia, in ufo le guerre private . Cioè permettevano le Leggi di poterti vendicare de’nemici, da che il lor fallo era patente e conofciuto da’ pubblici Miniftri. Però le difeordie e vendette fi tramandavano a i Figliuoli e Nipoti, frequentiti! mi erano gli ammazzamenti, e i più camminavano coll’armi, pronti fempre alla difefa ed offe-fa. Fu perciò in quefti tempi fatta parola, e poi conchiufo nell’ Anno 1041. che in alcuni giorni di qualfivoglia fettimana(d) per (e)HugoFu> amore di Dio niuno olàffe di far danno alla vita o alla roba de’fuòi nemici. Fu impofta la fcomunica e 1’ efilio a chi accettata quefta Tregua la trasgredirti dipoi. Suffeguentemente fu in alcun luogo abbreviato il termine deila Tregua con altre regole , delle qua-Tomo VE G 3 li