172. Annali d* Italia. Semper aquis habitant. Gens nulla valentior ìjla JEquoreìs bellis , ratìumquc per ccquora duclu . Colla bravura e Sperienza di quefta gente non era da mettere a fronte 1’ armata maritima de’ Normanni ; però non è da maravigliarfi , Se da effi affalita ne reftò Sconfitta , e fu in pericolo di lafciarvi la vita lo fteffo Boamondo Figliuol di Roberto. Buon foccorfo di vettovaglie recarono i Veneti vincitori all’ affediata Città . Ma non per quefto il Duca Roberto punto fi Smarrì, nè perchè la pefte entrata ne’ cavalli della Sua Armata ne faceffe ftrage, defiftè punto dall’ imprefa. Fece fabbricar nuovi legni, fece venir nuove genti, e più che mai con torri e macchine militari tornò a tempeftare la Città di Durazzo. Ma eccoti nel Mefe d’ Ottobre lo fteffo Imperadore Alejjìo in perdona con una formidabil Armata di Greci, Turchi, ed altre (a ) Petrus Nazioni, venire al foccorfo. V’ha de gli Autori (a), che fan-ChroTufin.no afcendere fino a cento Settanta mila 1’ efercito de’ Greci. lib. 3. e. 49. Quel cento vi è di più. Il Malaterra ( b ) in fatti parla di foli (o) M-datei-- fettarita mila. Non più di quindici mila ne aveva Roberto, ed. .3. c. 27. ajtr- fcrjvono ancjie m0lt0 meno. Si venne ad una terribil battaglia; vi fecero i Normanni delle prodezze inudite, talmente che Anna Comnena Figliuola del Suddetto Aleffio, tuttoché cotanto Sparli della naScita e delle azioni del Duca Roberto , pure non potè di meno di non riconoScere in lui le virtù de’ bel-licofi Eroi. Sbaragliarono i Romani 1’Armata Greca, e nel conflitto perirono circa cinque o Sei mila perSone dalla parte d’ A-leilìo , e fra quefte il giovane Coftantino, Genero del medefimo Roberto , dianzi dallo Scaltro Aleffio reftituito a’ primieri onori. Reftovvi morto ancora il finto Imperadore Michele . Innu-merabile e ricchiffima preda toccò a i vincitori, ed Aleffio, che in una Terra vicina ftava afpettando 1’ avviSo della rotta di Roberto, tenendoSela come in pugno, avvertito dell’ efito contrario, diede di Sproni alla volta di Coftantinopoli. Dopo quefta felice impreca tornò il Duca Roberto a mettere l’interrotto afte-dio a Durazzo, ridendoti di que’Cittadini, che vantavano pofto quel nome alia lor Città , perchè era Piazza dura ed, inefpugna- (c) Alberic. bile; (c) ed anch’egli Scherzando dicea d’aver nome Durando , Munacus m q che ie n’ accorgerebbono i Durazzefi , perchè Sarebbe durar (dir)TuPus quell’affedio, finché gli aveffe ammoliti e domi. Sotto quella Protojpata Citrà paisò egli tutto il Seguente verno. Lupo ProtoSpata (d) mChron.co. mette quefta campai battaglia Sotto l’Anuo Seguente, perchè inco-