Anno MCLVIIÌ. 529 nìra d’ altre Città maritìme dell’ Adriatico . A man larga fpen-devano coftoro , e però vi concorrea popolo da tutte le bande, i Legati incontratili nel cammino con Guglielmo Maltraverfer ( vuol dire Radevico da Traverfara ) il più nobile de’ Ravennati , gli fecero tal paura, che non pensò più a trattar coi Greci. Arrivati poi nelle vicinanze d’Ancona con un drappello d’armati, ne chiamarono fuori i Miniftri del Greco Auguito , e fecero loro una calda ripaflata con varie minaccio, in guifa tale che i medefimi dentarono ad ifcufarfi . Dopo ciò fen vennero que’Le-gati a ripolare in Modena. Diviio in varj Corpi l’immenfo Tuo ei’ercito , Federigo parte ne inviò in Italia pel Friuli, parte pel Mongivì, altri per éhiavenna, e pel Lago di Como . Calò egli ileffo per la Valle di Trento col fiore dell’Armata, feco conducendo Uladislao Duca di Boemia, a cui poco prima avea conferito le infegne e il titolo di Re, Federigo Duca di Suevia, Figliuo- lo del Re Corrado , Corrado Come Palatino del Reno iuo Fratel- lo , con varj Arcivefcovi, Marchefi , e Conti. La prima Cirtà, in cui luì principio del Mele di Luglio fi fca-ricò quello terribil -nembo d’armati, fu Brefcia. Benché forte di mura, benché provveduta di gran copia di forti Cittadini, (