Anno M X L. 12.$ neraide’Mori, che colto colle fpade ubbriaco morì Senza Saperci morire. Chi de’Saraceni non ebbe buone gambe, vi lal'ciò la v -ta ; e nel bottino fi trovò tanta quantità d’oro , d’argento , per le , e pietre prezioSe, che Se vogliam crederlo, fi miSuravano a. moggia . Mi con tutta quella fortuna i Greci per mancanza del loro Generale nulla più acquiflarono , e SteSano Se ne fuggì in Calabria. Aggiunfe in quell’ Anno Guaimano IV. a 1 Suoi Principati di Salerno, di Capua, e d’ Amalfi , anche il Ducato di Sorrento (.). Quanto al Re Arrigo, egli interdice a "Walderico (a) Leo Abbate del Moniilero CremoneSe di S. Lorenzo l’alienarne e li vellarne i Beni Senza licenza di Ubaldo Velcovo di quella Città./. 2. c] Quello era il meiliere di molti Abbati cattivi di quelli tempi. Fu dato il Diploma (b) XVI. Kalendas Februarii , Indizione VIl. (b) Antiqui Anno MXL. in Augujìa , per configlio Kadeloi Epifcopì, Cancellarli nofìn . E però di qui vegniamo a conoScere, che Cadalo o, SamoSo per le Sue ribalderie nella Storia Ecclefiaftica, dovette conSeguire il VeScovato di Parma, non già nell’Anno 1046. come volle 1’ Ughelli (c) , ma bensì nell’Anno preceden- (cì Ugheii. te 1039. Jlal- sla"\ Tom // m Epifcop. Anno di Cristo mxli. Indizione IX. di Benedetjo ìX Papa 9. di Arrigo III. Re di Germania e d Italia 3. ERa in quelli tempi Sconvolta la Reggia di Coflantinopoli perla prepotenza dell ' Imperadrìce Zoe , che faceva e dis- l faceva a Suo talento gl’Imperadori ; e però anche le membra dell’ Imperio Greco riSentivano i malori del capo. Al governo della Puglia e Calabria ( d) era flato inviato Doceano , o Dulduano Catapano dall’Auguilo Michele Paflagone, che in quell' Anno ( ) Cedr*-finì 1 Suoi giorni, con avere per Succefiore Michele Calafata, il" * Com-quale durò ben poco , e laSciò l’Impero a Cofiantino Monoma pend* HlP" co. Quello Doceano moriva di rabbia al vedere i progredì de’ ^ Lei Normanni nella Puglia, (e) e però fece quanto sforzo potè peroUenfi!° defilerio d’opprimerli , e di cacciarli da Melfi. Gli era anche^0™7* venuto qualche rinforzo di gente dal Levante. Nulla sbigottito per quello Ardoìno Capitano allora d effi Normanni, adunò an-ProrfpM eh’ egli le Sue truppe ; e quantunque troppo inferiore di gen GufnZus°' te> (/) pure intrepidamente venne alle mani co 1 Greci nel Apula, l », Me*