« <3* 287 ■•*>• repubbliche di Pisa, di Genova, di Firenze, di Lucca, al vedere la nostra, non solamente divenuta forte e potente in pochi secoli, ma, validissima proteggitrice delle arti belle, curare con ogni maniera di sollecitudine il decoro e l’abbellimento di sua sede. — Da alcuno non fia che si nieghi essere stati primi i Veneziani ad erigere in quei secoli, con orientale splendidezza, la cattedrale ed il palazzo del principe ; primi ad erigere la torre di San Marco, una delle maggiori fra le sei principali che vanti l’Italia ; primi a tradurre dalle città conquistate marmi preziosi e lavori di scultura, affin d’impiegarli nella costruzione dei loro edifizii; primi ad accogliere i greci artefici di Costantinopoli ; primi a vantaggiare le arti meccaniche ; e primi, finalmente, ad aggrandire la navigazione da poter metter sul mare una (lotta polente, come è detto da altri in questo libro. Di fatto la chiesa di San Marco, eretta da san Pietro Orseolo prima del mille, poi ornata dal doge Selvo nel 1071 con ogni maniera di musaici, marmi e sculture, ed innalzata con quel decreto pubblico, che ordinava fosse un tempio senza uguale al mondo, fu sprone ed esempio a Pisa, che solo nel 1063 pensò alla fabbrica del suo duomo; a Modena, che innalzò il proprio nel 1099 ; a Ferrara, nel 1135; a Siena, nel 1180. Poi nel 1231 sorse quello di Padova; quel d’Orvieto, nel 1290; Santa Maria del Fiore in Firenze, nel 1294; l’operosissimo di Milano nel 1386; e finalmente, quello di San Petronio in Bologna, nel 1390. — Fu esempio alle altre tulle, la torre di San Marco in vari tempi lavorata ed abbellita, ma incominciata fino dal 902, quando quelle di Bologna, di Pisa, di Modena, di Cremona, di Firenze non vennero erette che intorno il 1119 la prima, la seconda nel 1174, verso il 1224, o poco prima, la terza, nel 1281 compiuta la quarta, e l’ultima solo all’anno 1334 deve, con disegno del Giotto, la propria esistenza. Ma passando propriamente alla pittura, vediamo in Venezia stabilita dal greco Teofane la prima scuola di quest’ arte celebratissima, e forse non l’unica o la più acclamata, quantunque sia a noi di essa sola pervenuta notizia, mentre gli storici nostri, occupali in que’ secoli a tracciare le gesta di Marte, e le altre gloriose