1)0 Annali d’ Italia; Guelfo. Oltre a quell’Anno non arrivò la vita di Domenico Con-(&) Dandui. tareno Doge di Venezia (a), ed in fuo luogo fu alzato al trono Tom?'™“0''Ducale Domenico Silvio, e col confalone dato gli fu il poffeffo Rer. Italie, della Dignità. Anno di Cr I ST O MLXXii. Indizione x. di Alessandro II. Papa n. di Arrigo IV. Re di Germ. e d’Italia 17. (b) Rubeus TJOrto’ opinione Girolamo Rofìì (¿), feguitato anche iti ve iti“' dall’Ughelli (c), che Arrigo Arcivefcovo di Ravenna (c) Ughelì. deffe fine alla fua vita nell’Anno 1070. Il Cardinal Baronio (d) hai. s^r. credette, che nell’Anno prefente. Ma più probabile a me fem-J^Àrciiiep. bra, che prima di quell’ Anno egli sloggiaffe dal Mondo; per-Ravenn. ciocché fappiamo, che eiTendo morto fcomunicato elio Arrigo, ^Ann'ai°nÈcc (e) e trovandofi il Popolo di Ravenna incorfo in molte Cenfu- (l-; aìIu re, Papa Alejfandro giudicò bene d’inviar colà San Pier Da~ senfiarum miano Ravennate di Patria, tuttoché avanzato forte nella vec-afdilt 33. chiaia, per dar fello a quella sì fconcertata Chiefa. V’andò Februariì. il fanto uomo, fu con grande allegria ricevuto, riconciliò tutto quel Popolo, e dopo aver trattato d’altri affari, iì rimife in cammino. Ma appena giunto ad un Moniilero , pollo fuori della Porta di Faenza, quivi fu prefo dalla febbre , che ogni dì più invigorendoti il fece paffare a miglior vita nel dì 22. di Feb-braio dell’Anno prefente (/)• Quelli viaggi ed azioni, efigen-in Chroriìco. do tutti del tempo, a me fanno credere , che almeno nell’ Anno precedente lo fcomunicato Arrigo ceffaffe di vivere. Fu poi fuilituito in fuo luogo per elezione del Re Arrigo Guiberto dianzi fuo Cancelliere in Italiauomo pien d’ambizione, e nato per flagello della Chiefa di Dio. Papa Aleffandro , che affai ne conofceva lo fpirito turbolento, mal volentieri condifcefe a con-fecrarlo ; ma fecondochè ila fcritto nella Vita d’ effo Pontefice (g) Nìcol, (g-), gli prediffe, che dalla fanta Sede riceverebbe il gailigo Cd7dAraàon. delle lue voglie ambiziofe. Ho detto, che Dio chiamò a sé VitaAUxan- San Pier Damiano: debbo ora aggiugnere, che mancò in lui un dnII. Papa. gran lume ed ornamento della Criilianità, mercè della feien-za e del raro zelo, che in tutte le azioni fue fi offervò, e tuttavia fi offerva ne’Libri iùoi, vivi teilimonj ancora di un feliciffimo e piiiìimo Ingegno, ne quali folamente fi può defide-