Annali d’ Italia. gnificenza fu accolto da Papa Giovanni, e da tutti i Romani.' Pofcia in die fancio Pafchce, qui eo Anno VII. Calendas Apriies ter-minabatur, a Romctnis ad Imperatorem eleclus ( doveano dunque concorrere anche i Romani col Papa all’ elezion dell’ Imperado-re ) Imperialem benediclionem a Papa fujcepit, Cce far & Augufìus Romano nomine diclus. Ricevette eziandio la facra unzione e coronazione la Regina Gi-fela fua Moglie , Figliuola di Erimanno Duca di Alemagna . Fu quella gran funzione onorata dalla prefenza di due Re, cioè di Rodolfo Ili. Re di Borgogna, e di Canuto, o fía Cnuto Re d’Inghilterra, in mezzo a i quali 1’ Auguflo Corrado fe ne tornò al Palazzo. Ma anche in Roma fuccedette il medefìmo , che era avvenuto in Ravenna. Mi fia permeilo il dirlo, doveano ben efTere allora indiiciplinati , barbari, e befliali i Tedefchi. Per ogni picciolo rumore correvano a far laghi di Sangue, e sfoggiavano nella crudeltà : dal che poi venne, che fi tirarono addotto Podio de gl’italiani, e ne fiancarono la pazienza, ficcome vedremo. Per un vii cuoio di bue in un dì di quella fettimana nacque contefa fra un Romano e un Tedefco, e vennero a i pugni. In vece di Spartirli, diede all’armi tutto 1’efercito Imperiale, e i Romani anch* efìì ricorrendo per difefa all * armi loro, fecero una pazza refi-ilenza; ma in fine convenne loro dar alle gambe, & innumerables ex illis peritrunt. Nel dì Seguente i così maltrattati Romani , ante Imperatorem venientes , nudatis pedibus , liberi cum nudis gla-diis , fervi cum torquibus vimineis circa collum , quafi ad fufpenfìo-nem preparati, ut lmperator jufjil, fatisfaciebant . Quelle furono le allegrezze e confolazioni de’Romani. Se vogliam credere ad (a) Amuif. Arnalfo Storico Milanefe di quello Secolo (a), accadde in occafìo-ne della fleffa Coronazione anche una riffa fra Eriberto Arcive-fcovo di Milano, ed Eriberto Arcivefcovo di Ravenna. Quell’ ultimo arditamente fi mife alla delira di Corrado. L’ Arcivefcovo di Milano, ciò veduto, e Sentendo, che il corteggio de’Suoi Milanefi , che era grande, incominciava a Sar tumulto, e potea-ne Succedere Scandalo, Saviamente fi ritirò. Accortotene Corrado, fermò il palio, e diffe , che ficcome toccava all’ Arcivescovo di Milano di dar la Corona al Re d’ Italia , per cui fi Saliva all’imperio, così convenevol coSa era, che quel medefìmo prefentafie il Re al Papa per ricevere dalle di lui mani la Corona Imperiale; e però tolta la man deflra all’Arcivescovo di Ravenna, giacché Se n era ito quel di Milano, per parere del Pon-