7° Annali d’( I t a l i a. geloi’o del falvocondotto a lui dato, che gli guadagnò la vi-ta. Porto nondimeno in catene, fu dipoi menato prigione in Germania. Ma non fi dee rralafciar, che prima d’imprendere l’aiTedio di Troia, l’Imperadore Arrigo , per atteftato di Lupo Pro-(,i) Lupus tofpata (a) , giunfe di Marzo a Benevento , dove da Landolfo Prin-^cinnico. c,Pe» e come h'ifciò fcritto Epidanno (b) , a Beneventanis gratulanti- (b) Hepì- bus honorifce ac magnifice fufcipìtur, e fu riconofciuto ivi per Sovra-n0‘ quefto ancoraci rellano buone teilimonianze ne’Documenti ìntèr Sai- di quelle contrade, vedendoti il fuo nome ne’ pubblici contratti d’al- 7mr. Rer. lora, e trovandoti de’Placiti tenuti da lui per Tarnminiftrazione della AUrnan. giuitizia in quelle parti. Uno di quefti ti legge nella Cronica del Moie Chronic- n^ero del Volturno (c) , tenuto in territorio Beneventano in locum, Vultumenf. qui nomina tur ad Campum de Petra, ibiqtie in prcefentia Domai P.IL T.l Henrici Serenifjimi Imperatoris &c. Fu Icritto quel Giudicato An-r' a no ab Incarnatane Domini noflri Jeju Chnjìi funt MXXI1. & Imperante Domno Henrico Sereniffimo lmperadore Auguflo , Anno Imperli ejus Deo propino in Italia Oclavo & dies Menfe Februarii * ■ per Indiclion. IV. £ferivi V. J Aclurn in territorio Beneventano. Un altro Placito tenne nel Mefe di Marzo di quell’ Anno in Balva Domnus Ambrojius, qui ejì Miflfus, & Capellanus Domai Henrici Imperatoris Augujlu Un altro parimente in eifa Cronica fi legge, tenuto nell’ Aprile ddl'Anno prefente da Leone Velcovo di Vercelli, e da un altro Vefcovo deputati a preclara poteflate Se-renijfimi Einrici Augufli, in territorio Beneventano juxta Eccle-fiam Sancii Petri Apofloli, fitus propinquo hanc Beneventi Civi-tatem &c. Ci fa anche vedere un Diploma d’eifo Augufto in fa-jj vore del Moniftero di Santa Sofia di Benevento, rapportato dall’ hai. Sj.»r. Ughelli (t/) , che il medefimo foggiornava in Benevento Vl.Idus Tom. 8. Mardi. Pofeti dunque lìmperadore ali’ailedio della Città di Tro-valorofamente difefa da que’ Cittadini, e dalla guarnigione ventati. Greca, di modo che per tre meti convenne tener ivi il campo con gran difagio de gli alledianti,e non minore de gli aiTediati. Ra-jjiìi G/!fer dolfo Glabro (e), Storico di quelli tempi, defcrive un tal affedio. eap. i. S Era tormentata la Città da i mangani, e da altre macchine di guerra. Ufcirono i Cittadini e ne fecero un falò: perlochè montato forte incollerà lìmperadore, fece prepararne dell’altre coperte di crudo cuoio, e continuar le offefe. Indarno furono invitati i difenfori alla refa con buone condizioni: s opinarono effi : perchè lor fi faceva credere imminente un gagliardo foccorfo. Per queito impazientatoti l’lmperadore, gli uicì di bocca, che fe